Elliott Smith
La biografia

Biografia
Elliott Smith Inizia a suonare alla tenera età di 14 anni nei locali di Portland, Oregon (la città dove è nato). Poi conosce alcuni ragazzi con cui decide di formare una band, Heitmeister. Con loro, nel 1993, incide “Dead air”. Poi però Elliott si mette “in proprio”. Il suo stile, sin dagli esordi, è subito chiaro. Storie di solitudine, di sbando emozionale, raccontate in modo minimale, alla maniera di Raymond Carver. E’ questo lo stile, sia lirico che musicale di Elliott Smith. E’ da qui che riparte Elliott, nel 1994, anno del suo esordio discografico, dopo l’avventura Heitmeister. Con una chitarra acustica e una voce che più che urlare parole, come facevano i grungers, sussurra melodie pop con una voce flebile, con una voce che addolcisce l'amarezza e la durezza dei contenuti: storie di droga, di malinconia, storie fragili ed intimiste. Storie che sono state alla base dei suoi album, ROMAN CANDLE, ELLIOTT SMITH, EITHER/OR, XO. Storie pensate a ritmo di musica low-fi, di folk malinconico, costruito su melodie semplici ma efficaci, minimali quanto basta per far risaltare la natura “emozionale” dei contenuti. Storie che gli fruttano una nomination agli Oscar nel 1998 per la scrittura della colonna sonora di “Good Will Hunting” di Gus Van Sant. Storie che con XO hanno trovato un nuovo modulo sonoro, più strutturato, arrangiato come un disco dei Beatles, pensato in maniera più rock. E’ il nuovo corso di Elliott Smith. Un corso entro cui prosegue oggi con FIGURE 8, 16 brani in cui il rock si fa sempre più largo nello stile malinconico e minimale di Elliott.La storia si interrompe bruscamente il 21 ottobre 2003: Smith viene trovato morto. Suicidio o omicidio? Il nodo non viene sciolto neanche dalla polizia. Un anno dopo esce postuni il disco a cui Smith stava lavorando, FROM A BASEMENT ON THE HILL. (14 feb 2018)