
Steve Mackay (nella foto, a destra), sassofonista degli Stooges di Iggy Pop (a sinistra), è morto presso il Seton Medical Center di Daly City, in California, dove era ricoverato dallo scorso 11 settembre perché affetto da una grave forma di setticemia. A ricordarlo, per primo, è stato il frontman degli eroi proto-punk di Ann Arbor, che in una nota ufficiale l'ha descritto così:
"Steve era il classico ragazzo americano degli anni Sessanta, pieno di generosità e di amore per chiunque incontrasse. Tutte le volte che avvicinava il suo sax alle labbra per suonarlo, illuminava la mia strada e il mondo intero. E' stato un vanto per il suo gruppo e per la sua generazione. Conoscerlo significava amarlo"
Tornato in seno alla band per "Ready to die" del 2007 e "The weirdness" del 2013, Mackay - escludendo Iggy Pop - era l'ultimo superstite della formazione che registrò "Fun house", il fondamentale album del 1970 alle cui session presero parte il bassista Dave Alexander (morto nel '75), il chitarrista Ron Asheton (scomparso nel 2009) e suo fratello, il batterista Scott, morto lo scorso anno.
Da anni residente nell'area di San Francisco Mackay, nei periodi di fermo degli Stooges, ebbe l'opportunità di collaborare anche con - tra gli altri - Carnal Kitchen, Violent Femmes e Estel.