
Non una boutade estemporanea, né una trovata promozionale una tantum da sfoderare nel periodo caldo degli appuntamenti live all'aperto: l'abbassamento del prezzo del biglietto da 20 a 13 euro che gli Afterhours hanno deciso di applicare - d'accordo con la propria agenzia di promozione dal vivo, la Big Fish Entertainment di Milano - al tagliando per lo show previsto a Collegno, in provincia di Torino, il prossimo 19 luglio, è più un esperimento per cercare di andare incontro alle esigenze del pubblico in un periodo di crisi. "C'è una ragione precisa dietro la scelta della data di Collegno per questa operazione", ha spiegato a Rockol Stefania Giuffré di Big Fish: "Lo spettacolo a Colonia Sonora è stato completamente autoprodotto da noi, senza altri partner coinvolti che fossero la band e la propria agenzia: avevamo completa libertà di scelta, così - di comune accordo - abbiamo deciso di rischiare, dividendoci gli oneri di questa riduzione".
Sul Web, questa scelta, non ha mancato di suscitare qualche mugugno, soprattutto da parte dei fan intenzionati ad assistere agli altri spettacoli previsti dal tour della band di Manuel Agnelli: "Gli Afterhours hanno una lunga tradizione di prezzi dei biglietti assolutamente popolari", specifica Big Fish, "In ogni caso, non crediamo che 20 euro sia un prezzo esoso per uno spettacolo caratterizzato da una produzione come la nostra. Ogni data ha costi diversi, che dipendono dalla disponibilità dello spazio deputato ad ospitarla e ad eventuali patrocinii di enti locali: abbiamo massimo rispetto per i promoter locali e sappiamo quanto siano impegnati, dopo gli incidenti di quest'inverno, a garantire la massima sicurezza al pubblico e ai lavoratori. E la sicurezza costa".
A Torino, però, il discorso è diverso: "Per una serie di ragioni abbiamo avuto l'opportunità di fare questo tentativo. Sappiamo che i tempi sono durissimi, e visto anche l'andamento delle prevendite ci siamo chiesti se fosse il caso di rischiare la scarsa affluenza o di dare l'opportunità a più gente possibile di vedere un concerto in più, in un periodo dell'anno molto affollato di eventi come è questo".
Operazioni come queste saranno replicate, in futuro, ove possibile? "Sì, questa, almeno, è la nostra intenzione. Ogni data, come dicevamo prima, è diversa dall'altra: nel sud Italia, per esempio, i prezzi dei biglietti sono già per tradizione più bassi, spesso a fronte di spese di produzione più alte dovute e difficoltà logistiche connesse all'allestimento, quindi soluzioni come quella che adotteremo a Collegno non sempre saranno sostenibili, né per noi né per la filiera dei nostri partner locali. Adesso aspettiamo la risposta del pubblico, ma, per il futuro, la nostra linea sarà sempre quella di venire incontro in ogni modo possibile ai fan. E' la band in primis a tenerci".