
Oggi esce il nuovo album "Io e la mia ombra", che arriva a cinque anni di distanza dal precedente "Reale". I Casino Royale sono ormai tornati sulle scene a pieno regime, dopo la reunion del 2006. Per il nuovo disco Alioscia, Michele e Ferdi hanno scelto di nuovo la strada dell'elettronica, discostandosi un po' dalle canzoni "suonate" presenti nel lavoro precedente prodotto da Howie B. Ad anticipare l'uscita ci ha pensato il singolo omonimo "Io e la mia ombra", un brano in mid tempo che contamina come al solito diversi generi musicali: rock, hip hop, ska ed elettronica.
Non mancano canzoni dal forte stampo autobiografico, sospese tra solitudini metropolitane ("Solitudine di massa", "Città di niente", "Ogni uomo una radio") e riflessioni sul presente e il futuro del gruppo ("Stanco ancora no"). A produrre l'album stavolta ci hanno pensato direttamente i Casino Royale, che hanno deciso di "sbagliare in prima persona", come ammettono loro stessi. Abbiamo incontrato il gruppo per farci raccontare com'è nato "Io e la mia ombra", il secondo album del "ritorno" dopo l'abbandono del vocalist Giuliano Palma. Ecco la nostra videointervista.
"Il livello di empatia raggiunto tra di noi è molto alto", ci ha confessato Alioscia a margine della chiacchierata, "A noi non interessa il successo economico, ma l'apprezzamento di chi ci ascolta". Ma quali sono state le influenze principali di "Io e la mia ombra"? Tra le cose che abbiamo ascoltato mentre registravamo il disco come al solito c'è stato un flusso subliminale tra di noi: le ultime cose dei Tv On The Radio ad esempio ci hanno colpito molto, così come Ghost Poet . Ma anche cose vecchie come la disco music o la new wave, per non parlare della trasmissione radio che conduce Bob Dylan , dove troviamo un sacco di canzoni interessanti. Ascoltiamo di tutto: siamo dei malati di musica, dopotutto", conclude Alioscia.