
Alla fine erano davvero più di 100 sale, 109 per la precisione, quelle connesse ieri da tutta Italia per assistere al ritorno sulle scene del “Liga” in versione cinematografica. Il Ligabue Day organizzato da Nexo Digital prevedeva un menù composto da un collegamento in diretta da Correggio per un’incursione negli studi di registrazione del rocker emiliano, l’ascolto in anterpima di “Un colpo all’anima” (primo estratto dal nuovo lavoro di Luciano Ligabue, intitolato “Arrivederci, mostro!”, nei negozi dall’11 maggio, a 20 anni esatti di distanza da “Ligabue”, il suo album d’esordio) e, come portata principale, la visione dell’inedito “Live Stadio Olimpico 2008”, penultimo concerto del tour negli stadi 2008 girato con la regia di Cristian Biondani (dietro la macchina da presa anche per il live all’Arena di Verona e per lo stesso collegamento iniziale da Correggio).
I fans - di ogni età - si sono fatti trovare pronti a partire dalle 20.30, ora in cui è iniziato nelle sale il collegamento con Nexo Digital; ad una mezz’ora di slideshow che riportavano curiosità sul Liga ha fatto seguito, intorno alle 21, la partenza del collegamento da Correggio; applausi iniziali accolgono il buio in sala mentre un lievissimo fuori-synch nel ritorno ha fatto da cornice al collegamento con Ligabue all’interno del suo quartier generale. L’inviato Alessandro Cattelan (già MTV, attualmente speaker di Radio 105 e in tv con Simona Ventura a “Quelli che il calcio”) chiede al Liga curiosità sul suo studio, scambiando due battute anche con il fratello Marco e con il chitarrista Federico Poggipollini. L’ascolto del singolo, introdotto direttamente da Ligabue e fatto partire dal mixer, è accolto da un religioso silenzio interrotto alla fine da un applauso, quando sono scorsi i titoli di coda. Pochi istanti di nero in sala e poi è partito, intorno alle 21.25, il concerto vero e proprio. Lo Stadio Olimpico funziona da spettacolare cornice per lo show di Ligabue, che si apre con “Certe notti”: e la sala cinematografica non si fa pregare e inizia a cantare; poi “Il centro del mondo”, “Quella che non sei”, “I ragazzi sono in giro” iniziano a scaldare gli animi. “Tutti vogliono viaggiare in prima”, la splendida “Ho ancora la forza”, “Questa è la mia vita”, “Il giorno dei giorni”, “Il mio pensiero” conducono dritti al centro del concerto, verso le 22.30 in sala cinquanta persone – sui 500 presenti – sono in piedi a cantare e sbracciarsi. C’è chi fotografa lo schermo, chi si fa foto con lo schermo come sfondo, chi fa piccoli filmati “homemade”: “Libera nos a malo”, “Leggero”, “Niente paura” e “Le donne lo sanno” (con immagini interrotte da un breve blocco del satellite, e ripartita subito dopo con tanto di boato di sollievo del pubblico) completano l’opera e alle 23 la sala dell’Adriano di Roma è praticamente in piedi. Arrivano “Vivo, morto o x”, “Non è tempo per noi”, “Piccola stella senza cielo”, “Happy hour” a preparare il gran finale: “Urlando contro il cielo” è il primo classico, Ligabue rimane a torso nudo per “Tra palco e realtà” e “Balliamo sul mondo”, poi si ricompone in camicia per chiudere le danze con “Buonanotte all’Italia”, in sala si applaude ad ogni finale di canzone, e ci si commuove anche un po’. Troppo presto per capire se sarà anche questo il futuro del cinema e dell’intrattenimento dal vivo, anche se le cifre parlano chiaro: il Ligabue Day ieri è stato l’evento cinematografico di maggiore incasso sia nella singola giornata che in ognuna delle sale (multisala) che hanno deciso di trasmetterlo affiancandolo alla programmazione canonica (fonte Cinetel). Un altro record per il Liga, di buon auspicio per l’imminente uscita del suo album e per la partenza del nuovo tour negli stadi, prevista per il prossimo 9 luglio proprio dallo Stadio Olimpico di Roma.