
Dì la verità: ti sei stufato che la gente ti chieda sempre e soltanto di suonare "La flaca"?
Non sono affatto stufo di cantare "La flaca", lo giuro. Non potrei esserlo, perché è un brano che interpreta quello che provo per Cuba, un luogo che porto nel cuore. A tanti anni di distanza, "La flaca" continua a piacermi e a emozionarmi, è ben lontana dall'annoiarmi. Quanto al fatto che gli Jarabe de Palo siano così strettamente associati a questa canzone, direi che è questione di tempo. In Spagna, l'album "Depende" ha raggiunto le vendite di "La flaca" e ci sono altre canzoni, come ad esempio il singolo "Agua", che stanno conquistando il pubblico con la stessa intensità.
Quale momento della tua vita viene fotografato dalle canzoni raccolte in "Depende"?
Ho cominciato a scrivere i testi e le musiche di questo album nel momento in cui iniziavano le prime avvisaglie del successo di "La flaca". Era un momento di confusione, in cui tutto sembrava cambiare. Ho rotto con la mia fidanzata di allora, ho perso degli amici. Mi sentivo solo e un po' di questa sofferenza la si sente nei brani di "Depende", che però non definirei un album "triste", visto che il suo messaggio di fondo è positivo. E' un messaggio di libertà, un invito a inventarci la vita come ci piace, perché non ci sono regole valide per tutti. A ogni affermazione segue un "dipende".
Perché nella copertina dell'album sei ritratto intento a pitturare ma in un'immagine in bianco e nero?
Perché non ho voluto imporre i miei colori. Nel guardare quella fotografia, ognuno può immaginarsi i colori che più preferisce, quelli che vuole lui, non io.
Sempre restando in campo visivo, qual è il significato delle lische di pesce incrociate che sono il simbolo degli Jarabe de Palo?
E' un modo per ricordarmi sempre da dove vengo. Io sono cresciuto in una famiglia modesta, dove si mangiavano le sardine un giorno sì e l'altro pure, perché erano un pesce poco costoso. Ecco, queste due sardine sono un monito a non montarsi troppo la testa: mi tengono legato al me stesso più autentico.
A quanto pare il successo non ti impedisce di tenere i piedi per terra. Ma la tua vita sarà di sicuro cambiata dopo gli avvenimenti degli ultimi anni, o no?
Certo. Il mio lavoro, per esempio, è cambiato tantissimo. Prima suonavo col gruppo in piccoli locali, quando ci riuscivamo, perché spesso non ci volevano. Ora abbiamo suonato addirittura a Madrid, nella Plaza de Toros. Tutto questo ha comportato anche un sacco di tensione e di stress, ripagati dal fatto che adesso tutti noi possiamo vivere del mestiere che ci piace in assoluto di più: la musica. A differenza di prima viaggiamo molto, vediamo posti che altrimenti avremmo guardato solo in cartolina. Ma la sostanza rimane quella che siamo musicisti e vogliano comporre e suonare la nostra musica. Come vedi non siamo cambiati poi molto.
Il brano "La plaza de las palmeras" parla di Barcellona. Com'è il tuo rapporto con questa città?
A Barcellona sono nato ma poi sono cresciuto in montagna, sui Pirenei, al confine con la Francia. Tuttora continuo a vivere a Montanuy, un paesino con trentanove abitanti. Il fatto è che in un posto del genere impari davvero cosa vuol dire vivere. In città, molto spesso, ci si lascia trascinare dalla corrente e si finisce per far le cose senza accorgersene. In montagna questo non è possibile.
A proposito di Spagna, cosa ne pensi del recente successo del partito di Aznar nelle elezioni politiche?
Se devo essere sincero un po' mi spaventa. Non per la persona di Aznar, ma per il fatto che il Partito Popolare ha in pratica la maggioranza assoluta. E questo non è certo un bene per la democrazia, perché c'è il rischio che il partito di governo imponga le sue scelte, senza un vero dialogo con le altre forze politiche.
Perché hai deciso di fare una versione italiana del brano "Depende" che dà il titolo al tuo ultimo album?
Penso che "La flaca" sia stato un brano che la gente è riuscita a capire semplicemente dal ritmo, anche se non ne afferrava le parole. Mi succedeva lo stesso quando ero bambino e ascoltavo certe canzoni di Bob Marley o dei Rolling Stones: non capivo le parole ma il senso della canzone mi arrivava comunque. Nel caso di "Depende", invece, ho sentito che era importante far capire appieno il messaggio della canzone. Così è nata l'idea di "Dipende", la versione italiana nella traduzione di Jovanotti.
Com'è nata la collaborazione con Lorenzo?
Ci siamo incontrati in un programma televisivo, "Taratatà", dove abbiamo improvvisato un duetto su "La flaca". E' così che ho avuto modo di apprezzare Lorenzo come musicista e come autore, attraverso le sue improvvisazioni. Mi è sembrata la persona più adatta per tradurre "Depende", per riuscire a rendere in italiano il senso e la poesia della nostra canzone. Se ci sarà la possibilità, mi piacerebbe collaborare con lui per altri progetti.
A proposito di collaborazioni, in "Depende" suonate con i Ketama e tu duetti con Celia Cruz. C'è qualcos'altro che bolle in pentola al momento?
Sì, in effetti sto scrivendo una canzone per Ricky Martin. Personalmente non lo conosco ma penso che sia un grande artista, anche se il suo genere può piacere o meno. E' un dato di fatto però che sul palcoscenico balla, canta e si muove alla grande. Presto, comunque, andrò a Miami a incontrarlo.
Navigando per il tuo sito internet ho trovato la pagina "Ispirame" in cui chiedi ai fans di darti una mano a creare una canzone. Come sta procedendo l'iniziativa?
Bene. La gente mi scrive e questo è importante, perché a me permette una costante verifica di come stanno andando le cose con il mio pubblico. In effetti, Internet non lo uso molto ma la possibilità che offre di stare in contatto con la gente che compra i miei dischi è preziosa.
Sempre sul tuo sito scrivi un elenco di "se fossi" tra cui compare un "se fossi donna non mi innamorerei di me". Mi spieghi perché?
Be', questo non lo posso dire, mi rovinerebbe la piazza. Senza scherzi, penso che la donna di un musicista sia una specie di santa. La mia fidanzata, per esempio, non mi vede mai e quando mi vede ai concerti c'è una ressa di donne che mi urlano ogni tipo di apprezzamento. Insomma, anche se lei sa che io sono una persona fedele, la gelosia è sempre in agguato e questo non rende certo le cose facili in una storia d'amore.