Giada Caliendo - PASION - la recensione

Nel 2001, a soli quindici anni, la cantante napoletana Giada Caliendo salì sul palco del Teatro Ariston di Sanremo presentando, in coppia con Francesco Boccia, la canzone “Turuturu”. Il brano si classificò in terza posizione nella sezione Giovani e Giada ne incise una versione spagnola che spopolò nei paesi latini.
Un musical, studi di danza e finalmente nel 2009 la giovane artista partenopea pubblica il singolo “Amado mio”, antipasto del primo vero album “Pasion”: il disco contiene undici brani che si destreggiano tra musica latina, hip-hop e R&B, tra i quali si segnalano una nuova versione della già citata “Turuturu” (sempre con Boccia), un duetto con il cantante argentino Diego Moreno (“Cieli d'Argentina”) ed una rilettura di “Angelitos negros (angeli negri)”, tradizionale canzone cubana portata al successo da Marino Barreto Jr nel 1959 e da Fausto Leali in versione italiana nel 1968 (proposta anche da Luciano Tajoli nel 1950).
“Pasion”, che alterna episodi in lingua italiana e spagnola, è stato co-prodotto dal padre di Giada Gianfranco Caliendo, membro del complesso pop nato negli anni Settanta Il Giardino dei Semplici.