Drillionaire: una giocata che (forse) chiude una stagione

Drillionaire è tra i più importanti producer degli ultimi anni nel campo urban, con all’attivo miliardi di streaming e diverse direzioni artistiche di dischi importanti, tra questi “Sirio” di Lazza, curato insieme a Low Kidd, “Succo di zenzero - volume 2” di Wayne, “Milano Demons” e “Santana Season” di Shiva, “Salvatore” di Paky e tanti altri. Come è capitato a molti, ma non a tutti (qui la visione di Charlie Charles), anche Diego Vincenzo Vettraino, questo il suo vero nome, a un certo punto ha deciso di uscire dal dietro le quinte e di esordire nell’olimpo dei producer album (ovvero dischi in cui il produttore realizza la musica e chiama diversi artisti a rappare/cantare sulle sue tracce) schierando una formazione d’eccezione, che mai si era vista prima: Marracash, Guè, Fabri Fibra, Salmo, Sfera Ebbasta, Lazza, Blanco, Mahmood, Noemi, Tedua, thasup, Shiva, Anna, Tony Effe, Capo Plaza, Taxi B, Benny Benassi, Rhove, Geolier e Michelangelo.

La squadra per vincere tutto

Una squadra pensata davvero per “vincere tutto” in campo, visto che il concept del disco ruota intorno al mondo del calcio. Difficile immaginare immediatamente un “dopo”: non solo perché questi nomi sono fra i più blasonati che un produttore urban possa chiamare a sé, ma anche perché l’idea del producer album appare davvero inflazionata. In questi anni ne abbiamo ascoltati tantissimi, alcuni anche interessanti, pensati per fotografare delle stagioni, altri decisamente meno. E la sensazione, oggi, è spesso quella di un “collezionismo” di nomi che spesso supera l’idea artistica e la voglia di espressione, che dovrebbero esserci alla base. Artisti presi e scambiati come fossero figurine come avviene anche nei singoli estivi.

Intendiamoci: il lavoro di Drillionaire ha alcune trovate interessanti, campionamenti divertenti (“Sono solo parole” di Noemi, “50 Special” dei Lunapop, “Satisfaction” di Benny Benassi e “Joga Bonito”), farà milioni di streaming ed è certamente pensato per essere un progetto spassoso (ci sono tante punchline e barre esilaranti come quella di Marracash che riprende il tormentone Fedez-Luis Sal “dillo alla mamma, dillo all’avvocato”), ma arriva in un momento di stanca, di diffusione ormai massiccia di questo genere di progetti e non sposta l’asticella dell’innovazione. Sembra fatto più per sé, per certificare uno status, che per il progresso della musica. Legittimo, ci mancherebbe: i codici, però, sono sempre un po’ gli stessi e anzi alcuni, ormai, sembrano fuori dal tempo. Un esempio? L’autotune massiccio e quasi radicale di Sfera su "90 special" e “10”.

La magia di una giocata

C’è il pezzo che spinge di più, quello più rappato, quello più caldo e latin: lo schema di gioco, sempre per tirare in mezzo il mondo del calcio, non cambia. E possiamo dirlo al netto del gigantismo: a volte annoia. Undici tracce che vedono la partecipazione di 20 artisti e artiste che vanno a costituire una formazione immaginaria e ideale, studiata nel dettaglio con l’obiettivo di creare combinazioni che sulla base dovrebbero essere “imprevedibili”, ma che non sembrano avere la magia di una giocata capace di rimanere nel tempo. Drillionaire rimane un fuoriclasse, ma questo “10” è davvero un di più che certamente suggella un percorso, non cambiandone però le coordinate.

TRACKLIST
01. PAROLE feat. Noemi, Lazza, Tedua
02. BON TON feat. Lazza, Blanco, Sfera Ebbasta, Michelangelo
03. YALLA feat. Guè, Marracash
04. FASHION feat. Anna, Lazza, Tony Effe, Benny Benassi
05. 90 SPECIAL feat. Sfera Ebbasta, Shiva
06. PROIBITO feat. Taxi B, Mahmood, Fabri Fibra
07. UPPER feat. thasup, Shiva
08. CHIAMA feat. Capo Plaza, Salmo
09. PELOTA feat. Tony Effe, Guè
10. 10 feat. Sfera Ebbasta, Lazza
11. DESOLÉ feat. Rhove, Geolier