“Concepiti in povertà, nati nel punk rock, cresciuti all’inferno”. Ecco l’incipit dell’NME per il servizio che narra la storia dei Crystal Castles, gruppo del quale finora il grande pubblico non ha saputo molto (anche se sono assieme da quasi cinque anni) ma che adesso, grazie alla cover story del settimanale britannico, potrà probabilmente allargare la propria base di estimatori. La band è composta da Alice Glass e dal partner musicale, manipolatore di synth, Ethan Kath. Lei mollò la famiglia all’età di 14 anni, finse d’essere più grande, si trasferì in una casa occupata e si unì ad una simpatica combriccola di punk arrabbiati e di drogati. “Andai via da casa a causa di una precoce crisi esistenziale”, dice Alice, per la quale “i Subhumans sono stati mia madre, Siouxsie mio padre, i Discharge il mio fratellino”. I Crystal Castles sono nati per le strade e negli squat di Toronto. “Topi morti, drogati e prostitute: ecco da dove vengo”, dice Alice. La cantante racconta che Beth, la sua migliore amica, è sotto processo per omicidio. Lei e Beth hanno abitato assieme per un anno in un vecchio cinema dimesso; Alice dormiva nel botteghino, Beth nella saletta del proiezionista. E come mai la polizia pensa che sia un’assassina? “Il suo ragazzo ha accoltellato un tipo, le ha fatto nascondere il coltello, il tipo è morto e adesso sono tutti e due accusati di omicidio”, dice. Per il servizio fotografico dell’NME, Alice ha provveduto a tagliuzzare il petto di Ethan per leccarne poi il sangue. Il duo è ora a Toronto per iniziare il lavoro che porterà al secondo album dei CC. Prima potrebbe arrivare un EP contenente le loro primissime canzoni.
(Fonte: “New Musical Express”)
(Fonte: “New Musical Express”)
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