“Signor Tenente”: perché la canzone di Faletti funziona in tv
"Un grido che squarcia il silenzio dell'omertà": così Jake La Furia, ieri sera, durante la prima puntata di X Factor 2025, ha presentato l'esibizione di Delia sulle note di "Signor tenente" di Giorgio Faletti. Quella proposta dalla giovane cantante siciliana è stata una delle cover più chiacchierate del primo appuntamento con i live del talent show di Sky Uno: Delia, classe 1999, originaria di Catania, ha rivisitato la canzone con la quale Faletti nel 1994 per il testo si ispirò alle stragi di Capaci e di via D'Amelio e in generale gli attentati compiuti in quegli anni dalla criminalità organizzata. Lo ha fatto realizzando un originale mash up tra il brano del compianto cantautore, scrittore, attore e comico piemontese, presentato in gara al Festival di Sanremo 1994, e "Brucia la terra" di Nino Rota, conquistando una standing ovation. I risultati del televoto non sono stati resi noti (Sky svelerà i dati di tutte le puntate solo dopo la finale di X Factor, prevista il prossimo 4 dicembre in Piazza del Plebiscito a Napoli), ma all'indomani del debutto della nuova edizione del talent show quella di Delia è la seconda esibizione più vista su YouTube della prima puntata, dietro solo a quella di PierC (Piercesare Fagioli, con "Rocket man" di Elton John). A riprova della capacità della canzone di Faletti, a distanza di oltre trent'anni, di coinvolgere il pubblico.
Quella proposta da Delia ieri sera a X Factor, infatti, non è la prima cover di successo televisivo di "Signor tenente". Nel 2017 a reinterpretare il pezzo fu Marco Masini. Il cantautore toscano eseguì una struggente cover di "Signor tenente" al Festival di Sanremo di quell'anno, classificandosi al terzo posto nella serata delle cover. "Credo che questa canzone sia stata ingiustamente messa in soffitta, perché ha rappresentato un momento di grande attualità e può farlo ancora: le paure cambiano – terrorismo, mafia... – ma il risultato è lo stesso. In quel momento sentivo tutto il coraggio di Giorgio Faletti, che mi ha dato la forza di cantare il brano", spiegò Masini, che pubblicò anche come singolo la sua versione del brano presentato da Faletti proprio all'Ariston nel '94.
Con "Signor tenente" al Festival di Sanremo 1994 Giorgio Faletti spiazzò tutti. Fu, quella, la prima apparizione pubblica come cantautore impegnato di un Faletti fino ad allora noto principalmente come comico. Quel contrasto, unito anche all'interpretazione del testo, in un crescendo emotivo che comprende momenti di silenzio e tensione, ha aumentato l’impatto dell'esibizione. Con "Signor tenente" l'artista piemontese arrivò al secondo posto della classifica finale della kermesse canora (per la cronaca: vinse Aleandro Baldi con "Passerà"), vincendo il Premio della Critica. Il testo nacque in un clima drammatico per l'Italia: gli attentati di mafia del 1992-93 (le stragi di Strage di Capaci e della Strage di via D’Amelio) erano ancora vicini nella memoria collettiva. Il testo ha per protagonisti gli agenti di una pattuglia delle forze dell’ordine "bloccata sulla provinciale", in condizioni difficili, e riflette su sacrificio, senso del dovere, rischio e sul contrasto con la mafia. Ogni volta che viene riproposto, richiama la memoria collettiva italiana, parte della storia del Paese.
Piccola curiosità: inizialmente il titolo doveva essere “Signor Sergente” ma fu cambiato per evitare questioni di grado militare. Negli anni, "Signor tenente" ha continuato a circolare, diventando una sorta di testimonianza musicale del periodo e un pezzo “di repertorio” della canzone d’impegno in Italia.