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8 dicembre 1980-2025: 45 anni senza John Lennon, icona immortale

La storia di Lennon – prima, durante e dopo i Beatles, e oggi
8 dicembre 1980-2025: 45 anni senza John Lennon, icona immortale

Ma sì, lo so che mancano ancora più di due mesi – e per l’anniversario preciso sto preparando uno speciale ampio e dettagliato. E’ proprio perché ci sto lavorando in questi giorni che ho pensato bene di proporvi una sorta di riassunto cronologico della vita professionale e personale di John Lennon, utile (spero) sia per chi lo conosce bene sia per i molti che in fondo l’hanno solo sentito nominare. Un riassunto sintetico, diciamo "for beginners" - del resto su Lennonpotrei scrivere un libro (ma non lo farò).

 

John Lennon, prima dei Beatles

Nato a Liverpool il 9 ottobre del 1940, abbandonato dal padre Alfred e trascurato dalla madre Julia, il ragazzo John Winston Lennon viene cresciuto dalla sorella di Julia, la zia Mimi. Adolescente ribelle e aggressivo, studente intelligente ma svogliato, trova sfogo nella musica, e fonda un complesso di musica skiffle (una specie di rock’n’roll primordiale) battezzandolo Quarrymen, del quale è il leader e il chitarrista. Il 6 luglio del 1957 incontra Paul McCartney, anche lui chitarrista, e lo invita a entrare nella band. E’ il momento in cui a tutti gli effetti nascono i Beatles.

 

John Lennon e i Beatles – gli inizi

I Quarrymen sono entusiasti e volonterosi, ma musicalmente ancora scadenti. Seguono attentamente le pubblicazioni discografiche, specialmente quelle statunitensi che arrivano a Liverpool portare dai marinai del porto che compiono le traversate atlantiche. Hanno pochi ingaggi, in città ci sono complessi molto migliori di loro, che nel frattempo hanno accolto in formazione George Harrison e Stu Sutcliffe, un amico di John. Un piccolo manager locale propone loro un ingaggio per suonare ad Amburgo, e i Quarrymen – che nel frattempo hanno cambiato nome in Beatles – accettano assoldando il batterista Pete Best.

 

John Lennon e i Beatles – gli anni di Amburgo

Nella città tedesca i Beatles si fanno le ossa, suonando anche dieci/dodici ore per sera tutti i giorni, e imparando a relazionarsi con un pubblico caloroso ma anche esigente e a volte violento. E’ per i Beatles una scuola fondamentale; quando, dopo parecchi soggiorni amburghesi, torneranno ad esibirsi a Liverpool, il pubblico della città scopre che gli scalcinati Quarrymen sono diventati i Beatles, una band di tutto rispetto. Tanto che Brian Epstein, proprietario di un negozio di dischi della città, si propone come loro manager e riesce, dopo mesi e mesi di insistenze e di continui rifiuti, a procurare loro un contratto discografico.

 

John Lennon e i Beatles – gli anni di Liverpool

I Beatles suonano quasi tutti i giorni, due volte al giorno, al Cavern, una cantina frequentata dalla gioventù cittadina; ed è con quel pubblico fedele e caloroso che sperimentano le loro prime composizioni originali (fino a quel momento avevano suonato quasi soltanto cover di successi di altri interpreti). Ed è proprio con una composizione originale di John Lennon e Paul McCartney – “Love me do” – che i Beatles debuttano discograficamente su etichetta EMI (la formazione è composta da John, Paul – che nel frattempo è passato al basso per sostituire Stu Sutcliffe – George e dal nuovo entrato, il batterista Ringo Starr. Il singolo, prodotto da George Martin, entra in classifica, ma è con il secondo 45 giri – “Please please me”, anche questo firmato Lennon-McCartney – che arrivano per la prima volta in testa alla classifica. E’ l’inizio di (quasi) un decennio di clamorosi successi, che faranno dei Beatles il fenomeno musicale più importante del decennio e del secolo.

 

John Lennon e i Beatles – gli anni di Londra (e del mondo)

Per ragioni di lavoro i Beatles lasciano Liverpool e si trasferiscono a Londra, che fa da base per le loro tournée di concerti – sia in Gran Bretagna sia poi in tutto il mondo, dove la loro popolarità è esplosa dando vita a una sorta di follia collettiva che i giornali hanno battezzato Beatlemania - e dove registrano tutti i loro dischi negli studi della EMI ad Abbey Road. La produzione musicale dei Beatles è quasi interamente costituita da collaborazioni fra John e Paul, con qualche contributo di George. I due autori sono indubbiamente i nomi più importanti dei Beatles, pur alternando la loro leadership (Lennon autorevole e spesso portavoce del gruppo, McCartney più riservato e attento ai dettagli delle registrazioni). E’ un’amicizia cementata da comuni esperienze del passato – sia John sia Paul hanno perduto la madre da adolescenti – e dalla straordinaria creatività di entrambi, che li rende complementari e dà vita a decine e decine di grandi canzoni.

 

John Lennon e i Beatles - la morte di Brian Epstein

Nell’agosto del 1967, quando i Beatles sono al vertice della celebrità mondiale grazie all’uscita di un album fondamentale come “Sgt.Pepper’s Lonely Hearts Club Band” – muore il manager che aveva guidato la loro ascesa internazionale. Per il gruppo è un duro colpo, sia emotivo sia pratico: alla morte di Epstein, John e Paul reagiscono in maniera opposta, Paul rimboccandosi le maniche e assumendo di fatto un ruolo organizzativo, John ritirandosi in secondo piano, anche perché distratto dalla relazione esclusiva che ha iniziato con l’artista giapponese Yoko Ono. Ma in questo modo vengono gettati i semi dell’imminente scioglimento del gruppo, che arriva un paio d’anni dopo al culmine di una serie di discussioni e litigi sia per divergenze artistiche sia per questioni economiche legate alla gestione dell’azienda Apple fondata dai Beatles.

 

John Lennon dopo i Beatles – i primi anni da solista, le iniziative pacifiste

Dopo lo scioglimento, tutti i componenti della band pubblicano album da solisti. Dopo alcuni lavori sperimentali ed esplicitamente non commerciali, Lennon immette sul mercato “John Lennon – Plastic Ono Band”, un disco intenso e drammatico nel quale affronta i suoi fantasmi interiori e ripudia sostanzialmente l’esperienza con i Beatles. L’album riceve ottime critiche e ottiene buoni risultati di vendita, ma è nel successivo “Imagine”, del 1971, che Lennon pubblica la sua canzone più celebre e duratura. E’ una canzone in buona sostanza utopistica e nichilista, il cui testo auspica un mondo senza nazioni, senza confini, senza religioni e in pace. Il tema della pace è al centro di alcune iniziative mediaticamente clamorose di cui John è protagonista con la moglie Yoko Ono: affissioni di manifesti, “bed-in” – i due ricevono la stampa in pigiama nelle loro stanze d’albergo – e un sempre crescente interesse per le istanze politiche statunitensi (la coppia si è trasferita negli USA). Purtroppo all’impegno attivista non corrisponde una produzione musicale d’eccellenza (l’album-manifesto “Some time in New York City” è un flop qualitativo e commerciale) e dopo qualche tempo Lennon abbandona l’impegno politico e si ritira a vita semiprivata. Inizia anche una separazione di un anno e mezzo da Yoko Ono, che Lennon stesso definirà il suo “lost weekend”, durante la quale escono gli album “Mind games” e “Walls and bridges”, lavori di buona qualità ma non eccellenti. Più divertente l’album "Rock and roll" uscito nel 1975, una raccolta di classici del rock’n’roll rivisitati, che per cinque anni rimane l’ultimo lavoro pubblicato a Lennon.

 

John Lennon, l’house-husband

La riappacificazione con Yoko Ono, la nascita del loro unico figlio Sean e una certa disaffezione per la musica inducono John a dedicarsi quasi esclusivamente alla vita privata, e alla crescita del piccolo Sean. La sua assenza dalle scene, durante la quale lui stesso dirà di avere come attività quella di “casalingo”, durerà quasi cinque anni. Non che Lennon abbia trascurato completamente la musica: continua a registrare provini domestici, che vedranno la luce postumi (ne riparleremo più avanti).

 

John Lennon, il ritorno alla musica

Un nuovo contratto discografico con l’etichetta Geffen è l’occasione, per Lennon, di ripresentarsi sulle scene dell’industria musicale. Il disco, “Double fantasy”, contiene per metà canzoni scritte e cantate da John e per metà canzoni scritte e cantate da Yoko Ono. E’ un disco un po’ vecchio stile, senza presunzioni sperimentali, di canzoni spesso romantiche e sentimentali (“Just like starting over”, “Woman”, “Beautiful boy”). Le primissime accoglienze della critica sono tiepide, ma tutto cambierà dopo l’8 dicembre 1980.

 

John Lennon, l’assassinio

La sera dell’8 dicembre 1980 John e Yoko stanno rientrando al loro appartamento nel Dakota Building quando una persona che si era appostata nelle vicinanze – un uomo di 25 anni di nome Mark David Chapman, nato in Texas ma residente alle Hawaii - si avvicina alle spalle di Lennon e gli spara più volte con una pistola. Nonostante il pronto intervento delle ambulanze, le ferite si rivelano troppo gravi e all’arrivo in ospedale Lennon viene dichiarato morto. Solo poche ore prima di morire, Lennon aveva autografato una copia dell'album al suo assassino. Nel 2003 questa copia autografata fu venduta per 525.000 dollari, diventando il disco più prezioso di sempre.

 

John Lennon, dopo la morte

Morire giovani, e possibilmente di morte violenta o drammatica, è una mossa di marketing infallibile (James Dean, Marilyn Monroe, John Kennedy…) e ti trasforma in icona. Dopo la morte di John, l’ondata di commozione e di cordoglio è stata così alta e potente in tutto il mondo da far dimenticare anche i molti difetti dell’uomo John Lennon e da trasformarlo in eroe anche musicale – non che Lennon non abbia avuto grandi meriti, basta pensare a canzoni come “Help!”, “Strawberry Fields forever”, “I am the walrus”, che sono senz’altro dei vertici qualitativi del repertorio dei Beatles, ma nell’ansia di celebrare i meriti di John spesso si è esagerato nello sminuire il contributo di Paul (e anche di George e Ringo) al successo dei Beatles.

La morte di Lennon ha comunque segnato la fine del sogno, che i fan non avevano mai smesso di accarezzare, di una possibile riunione dei Beatles. Senza di lui, i Beatles non potevano più essere i Beatles. Almeno fino al 1994…

 

John Lennon “resuscitato” per nuove canzoni dei Beatles

In un giorno imprecisato dei primi anni Novanta, Yoko Ono accettò di consegnare ai tre Beatles superstiti quattro canzoni in forma di provino di John. Tre di queste sono state pubblicate negli anni successivi, dopo essere state sottoposte a trattamenti di ripulitura e miglioramento della qualità della voce (registrata in origine su audiocassette). Le tre canzoni sono “Free as a bird”, “Real love” e “Now and then”, completate con il contributo di Paul, George e Ringo e cantate dalla voce di John di decenni prima. Non tutti i fan hanno approvato l’operazione, ma le tre canzoni sono comunque entrate a far parte del “canone beatlesiano”.

 

John Lennon, oggi

A quasi 45 anni dalla scomparsa, John Lennon non è crto stato dimenticato. Gli sono stati intitolati aeroporti (a Liverpool), giardini pubblica (a New York), strade (anche in Italia). Certo la sua produzione da solista non è tutta di alto livello; ma l’impegno del figlio Sean la sta riproponendo in edizioni ampliate, deluxe, in cofanetto. Nel 2024 è stata pubblicata un’edizione superdeluxe dell’album “Mind Games”, la cui configurazione più ampia conta ben otto dischi; mentre sta per uscire, il 10 ottobre, un’edizione super deluxe intitolata “Power to the people”, 12 dischi per una "raccolta esaustiva di 123 tracce, tra cui 90 brani inediti, che racconta l'era più politica di John e Yoko", riprendendo l’album “Some time in New York City” e due concerti di John e Yoko del 1972. Qualche polemica, anche giustificata, è stata sollevata dai fan che non hanno gradito l’esclusione dalla tracklist di una canzone di “Some Time in New York City” intitolata “Woman is the nigger of the world”, considerandola un’ingerenza indebita nel progetto dell’album originario e un cedimento al timore di contestazioni di marca woke. Quel che è certo è che, se John fosse ancora vivo quella canzone non sarebbe stata cassata dal progetto…

 

Cinque canzoni di John Lennon che bisogna assolutamente conoscere

 

Help!

 

Strawberry Fields Forever

 

Imagine

 

Happy Xmas (War is over)

 

(Just like) Starting over

 

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