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Bob Dylan e la storia della sua “Regina di spade”

Il violino di una sconosciuta scalzò la chitarra di Clapton. La musicista sarà allo “Sponz Fest”.
Bob Dylan e la storia della sua “Regina di spade”
Credits: Bob Dylan e Scarlet Rivera

L’incontro tra Bob Dylan e Scarlet Rivera è uno dei momenti più intensi e romantici della storia del rock, raccontato anche nel film di Martin Scorsese dedicato al leggendario tour della “Rolling Thunder Review”. “The Queen of Swords”, “La Regina di Spade”, è il soprannome che il regista ha attribuito alla misteriosa violinista dai capelli rossi che conquistò uno dei più grandi cantautori di sempre. Dal 28 al 30 agosto, nel centro storico di Calitri in Irpinia, Rivera sarà protagonista dello “Sponz Fest” di Vinicio Capossela con due concerti: giovedì 28 agosto con “This Land is Your Land: l’altra America” e sabato 30 agosto nell’omaggio “Bob Dylan Gates of Eden”. Rivera ha collaborato e collabora tuttora con grandi artisti, collezionando premi e nomination ai Grammy Awards, e ha aperto un varco nella storia del rock come pioniera del violino elettrico.

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La sua storia sembra una favola antica. Nel 1974, Eric Clapton aveva registrato tutte le parti soliste di chitarra elettrica per il disco “Desire”. Dopo una lunga sessione in studio, Dylan prese la macchina e fece un giro notturno nel Greenwich Village, a New York. Vide passare una giovane con un violino in spalla: invece di invitarla a bere qualcosa come avrebbero fatto molti, la portò in studio di registrazione e registrò per gioco le parti di violino, silenziando la chitarra di Clapton. Alla fine, Dylan la volle con sé in tour e decise che quel violino sarebbe stato lo strumento cardine di “Desire”. Fu un momento cruciale nella storia del rock: la chitarra elettrica di Clapton venne sostituita dal violino di una ragazza incontrata per caso per strada. Dylan, ancora una volta rivoluzionario, rese magico uno strumento antico come il violino, classico e popolare al tempo stesso, nella musica rock.

Il suono di Scarlet Rivera divenne così la “voce” più importante di “Desire”, un disco uscito nel 1976 ricco di suggestioni, che evoca la frontiera messicana e altri scenari, a partire dalla travolgente “Hurricane”, dedicata al pugile Rubin “Hurricane” Carter. Quest’ultimo fu condannato ingiustamente per un triplice omicidio avvenuto il 17 giugno 1966 al Lafayette Bar, nel New Jersey, e fu scarcerato solo nel 1985, quando il giudice della Corte Federale Haddon Lee Sarokin stabilì che non aveva avuto un processo equo, affermando che l’accusa si era “basata su motivazioni razziali”. Dylan fu il primo a scoprire il talento di Scarlet, riconoscendone subito il genio e considerandola una musicista capace di suonare il violino come una chitarrista solista. I due si illuminarono a vicenda, cambiando la traiettoria delle proprie esistenze umane e artistiche. Allo “Sponz Fest” Scarlet Rivera eseguirà dal vivo diversi brani di Dylan, tra cui “Senor” e “Blowin’ in the Wind”, in un viaggio musicale che renderà omaggio a grandi autori come Bob Dylan, Leonard Cohen e Fabrizio De André, di cui ha tradotto la struggente “Hotel Supramonte”.

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