Righeira, "L'estate sta finendo" 40 anni dopo: Rocco Tanica

All'uscita di "Vamos a la playa" del duo canoro Righeira ero rimasto colpito. Produzione massiccia, elegante e per nulla peninsulare nel suono, infatti l'avevano prodotta Michelangelo e Carmelo La Bionda a capo di un drappello di musicisti tedeschi perlopiù.
Michelangelo e Carmelo La Bionda sono stati i miei primi datori di lavoro dipendente.
Galantuomini, competenti in musica e onestà, pietre angolari del pop europeo che nulla hanno a che spartire con le imprese deteriosi di numerosi personaggi loro coevi.
Il futuristico Logic Studio, astronave incastonata nello stabile che fu della Compagnia Generale del Disco (CGD) nel 1983 è uno sprazzo di fantascienza a Milano sud, tra i tre ponti di via Mecenate e la tangenziale. In via Marco Fabio Quintiliano faccio il ragazzo di bottega, suono le tastiere per chi ne vuole e imparo i rudimenti del mestiere.
(...)
Quale non è il mio sollazzo nell'apprendere che il duo Righeira frequenterà lo studio nei mesi a venire per realizzare una canzone proprio bella. "L'estate sta finendo" è già formata, si vedono la testa e le manine ma necessita di attenzioni e cure. Per metterla insieme viene dispiegato un miniesercito di contributori tra Milano e Monaco di Baviera. Contribuisco all'arrangiamento con varietà di proposte e vado tuttora fiero del mio assolo di "b-bababà" nella parte chiamata in gergo "special", più o meno a metà canzone. Le registrazioni durano un tempo da non credere, circa tre mesi. Centinaia di tracce audio vengono inzeppate di qualsiasi suono immaginabile, combinate tra loro e fatte gareggiare a colpi di fracasso. Matrimoni ritmici stabili e precari, congas contro cimbali, ere geologiche timbriche stratificate, dal precambriano al cenozoico; parti orchestrali sintetiche, eufonie, cacofonie, marosi di contrappunto ed esperimenti vari provengono da ogni apparecchio elettronico presente sul mercato del nuovo e dell'usato. Uno spaventoso puttanaio che se apri tutto insieme fa: WRAAAAAAAA, però è promettente. Unico suono riconducibile a uno strumento fisico è quello del sassofono tenore del maestro Claudio Pascoli.
Il missaggio del brano impegna per una settimana ciascuno due differenti ingegneri del suono, Benedict Fenner detto Ben e Ulrich Rudolf detto Uli. Entrambi gettano la spugna: nessuno ci ha mai messo tanto a miscelare un singolo che è così onusto di eventi sonori da necessitare una bonifica, altro che mix o remix. Secondo me è anche perché gli è venuta la stufita di sentire la canzone, come intuisco da due fattori: uno, l'accorata confidenza del Fenner una sera che beviamo un po'; due, il frequente intercalare "Scheiβe" e "Kruzifix" del Rudolf. Un giorno in cui gli viene chiesto di alzare "ancora un pochino", "little bit more" il volume di un tappetino di violini sintetici che è già al massimo possibile, stacca la levetta del mixer e l'appoggia sul ripiano in alto. "Ecco, l'ho alzato". Tira un paio di blasfemie inedite in monacense ed esce a fumare mezzo pacchetto di Celtique senza filtro. Non gli viene più chiesto di alzare i violini. Dopo la sua partenza il mixaggio viene debellato dai soli LB brothers. Ci sono voluti diciassette giorni e la canzone è venuta davvero bene.
Date le risorse utilizzate per il lato A del 45 giri, il lato B viene abolito d'ufficio. O meglio si utilizza la stessa canzone in una versione per pianoforte, batteria elettronica e voce. Viene battezzata "Prima dell'estate", la data di consegna è l'indomani e c'è Michelangelo al banco Solid State Logic, io che schiaccio sulla batteria elettronica LinnDrum "Tùtuncisci TèHscicìsci tùnscitùnsci PàHsciscìsci" (se lo pronunci e poi senti il pezzo è uguale) e vado al piano. A seguire Johnson Righeira canta, e pure assai intonato.
Ehi, a proposito, l'intro l'ho scritta io e si sono scordati i diritti d'autore. Mandatemi pure l'assegno...
Rocco Tanica
Il testo qui sopra è tratto, per gentile concessione dell'autore e dell'editore, da "Lo sbiancamento dell'anima", Mondadori - qui la recensione di Rockol.
