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Katseye: cosa succede se Björk e Charli XCX incontrano il k-pop

La storia del gruppo nato nei laboratori del colosso coreano, che sta spopolando con “Gabriela”.
Katseye: cosa succede se Björk e Charli XCX incontrano il k-pop

«If you made all of these fantasies come true, what would you do?», «Se tutte le tue fantasie si avverassero, cosa faresti?», cantano Lara e Sophia, due delle Katseye, in uno dei versi di “Gabriela”, tra le canzoni più streammate e virali del momento a livello mondiale. Le Katseye, per chi non ne avesse mai sentito parlare, sono la nuova frontiera del k-pop, il pop coreano: una girl band nata attraverso il reality show “Pop Star Academy” nel 2023. Attraverso, sì. Perché la formazione del gruppo è stata raccontata, come fosse una serie tv, nelle varie puntate del programma, non a caso diffuso in streaming su Netflix, seguendo i dettami del k-pop: le aspiranti concorrenti hanno dovuto affrontare selezioni rigidissime e un percorso à la Hunger Games per entrare a far parte del nuovo fenomeno nato nel laboratorio della Hybe Corporation, tra i colossi dell’industria dell’intrattenimento sudcoreana, già dietro al successo stratosferico dei Bts. Ce l’hanno fatta in sei: Daniela (origini cubane, venezuelane e americane), Lara (origini indiane, ma è di New York), Manon (origini per metà ghanesi e per metà italiane, viene dalla Svizzera), Megan (origini cinesi e americane, cresciuta a Honolulu), Sophia (di Manila, Filippine) e Yoonchae (Seul, Corea del Sud), età compresa tra i 17 ai 22 anni. “Gabriela” è la hit che le ha catapultate in testa alle classifiche mondiali: uscita lo scorso 20 giugno, la canzone è diventata subito virale sulle piattaforme, superando in una settimana i 15 milioni di streams globali su Spotify (e in sette giorni il video ha totalizzato 14,7 milioni di visualizzazioni su YouTube).

Lo zampino di Charli XCX

Con le Katseye e la loro “Gabriela” il k-pop si tinge di verde brat (anche se il colore non compare mai, nel video del singolo, dominato da un rosso fuoco). Già, perché dietro al tormentone c’è lo zampino di Charli XCX: la cantautrice britannica è tra gli autori del brano, che è stato prodotto da Andrew Watt (uno capace di spaziare dai Rolling Stones a Miley Cyrus, da Iggy Pop a Dua Lipa, ma sempre con grandissima credibilità) e John Ryan (già dietro le hit di Sabrina Carpenter). Si dice che “Gabriela” fosse stata pensata per Rita Ora e Anitta, poi scartata, prima di finire tra le mani delle Katseye. La canzone è un pezzo tra r&b e pop con sfumature latine, che parla di una donna che implora un’altra di non rubarle l’uomo. Nel videoclip c’è una protagonista d’eccezione: Jessica Alba. La clip rende omaggio all’immaginario delle telenovelas, pietra miliare della cultura latin. La Alba interpreta il potente CEO della Gabriela Enterprises: quando annuncia di essere alla ricerca di un suo successore che prenda le redini della compagnia, la sala direttiva irrompe nel caos e ciascun membro delle Katseye cerca di farsi strada verso il potere. Il video è stato diretto da Andrew Thomas Huang, già braccio destro di Björk: tutto vero.

Un pop che sa di ribellione

«Il nostro video per il brano è vibrante, colorato, drammatico e pieno di cuore. Ci siamo spinte nel mondo delle telenovelas perché sono iconiche e oltre le righe nel miglior modo possibile, dalla recitazione, ai capelli, fino ai costumi. Volevamo onorare questo spirito, divertendoci a giocare con la storia. È tutto un concentrato di amore, omaggio e dramma», spiegano le sei componenti della girl band. Le cantanti rappresentano un vasto assortimento di differenti personalità, background, gusti e talento. Proprio come la gemma soprannominata “occhio di gatto” rivela nuovi modelli a seconda dalle angolazioni da cui la si guarda, le Katseye non ripetono mai se stesse due volte e per questo risultano il gruppo femminile più interessante degli ultimi tempi. Insieme sono in grado di creare un prisma sonoro pop, potente, vibrante e carismatico, in bilico fra dolcezza e forza, preciso, pulito e di ribellione, ma sempre brillante e in mutamento

"Vogliamo avere un'influenza duratura nella musica"

L’uscita di “Gabriela” è stata anticipata da quella di “Gnarly”, oltre 100 milioni di streams a livello mondiale su Spotify. Le canzoni delle Katseye esplorano diversi temi come la complessità dell’essere una ragazza d’oggi, il sottile confine fra i mondi reali e ‘digitali’ e le tensioni che si creano inevitabilmente nel vivere sotto lo stesso tetto, come hanno fatto loro negli ultimi tre anni. Ora con “Gabriela” la girl band è pronta a mostrare la sua visione al mondo (e ai loro fan, soprannominati Eyekons). Dopo il loro primo EP di debutto, “Sis (Soft is Strong)”, il gruppo si è chiuso in studio di registrazione con nomi della musica mondiale come Justin Tranter (Selena Gomez, Chappell Roan), gli stessi Andrew Watt e John Ryan, con l’obiettivo di esplorare nuove sonorità e per abbracciare i loro talenti come cantautrici, performer e più sinteticamente popstar: «Siamo qui per creare qualcosa in cui crediamo tutte al 100%, dando il meglio di noi nelle canzoni” – raccontano le Katseye - vogliamo che il gruppo abbia un’influenza duratura nella musica. Non solo ora, ma per sempre». Suona quasi come una minaccia.

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