Chiunque può essere una “Ragazza della valle”

Ma chi è la "ragazza della valle?”, è la prima necessaria domanda per comprendere le coordinate del viaggio. “È una ragazza scomoda, disturbante, coraggiosa, determinata, ma a tratti anche fragile. Agitata, curiosa e fantasiosa”, dicono Vale LP e Lil Jolie, che insieme hanno realizzato il disco “Le ragazze della valle”, un progetto energico e ricco di sentimenti, che fa sentire parte di qualche cosa. Un album che tratteggia un immaginario che prende il volo dalla provincia campana, quella in cui le due sono cresciute, e trascina dentro una comunità piratesca in cui si respira un sentimento di libertà. Le “baddies” di Anna sono più patinate, griffate e modaiole, le “ragazze della valle” più sgangherate e alternative, alla Billie Eilish, ma alla fine vogliono la stessa cosa e chissà che, nelle differenze, non stiano già lottando insieme per un futuro migliore: ambiscono a essere regine e scultrici del proprio destino. E c’è un altro punto in comune: chiunque può entrare nella loro cerchia. Io non ho problemi a dire che, giocando con la fantasia e con un pizzico di auto-ironia, mi sono sentito "a sentimento" sia una “baddies” che “una ragazza della valle”: è proprio lì la forza di progetti come questo.
“Non siamo una setta o chissà cosa – sorridono le due artiste e coinquiline - la valle può anche essere un luogo mentale, non solo fisico, chiunque può sentirsi una ragazza della valle. Spesso associamo limiti e costrizioni a realtà di provincia, ma possono essere vissuti da chiunque e in ogni luogo. Lo diciamo con orgoglio di essere ragazze della valle, lo siamo tutti i giorni, è parte della nostra vita. A 15 anni soffrivamo un po' il vivere in provincia, crediamo sia normale a quell'età. Crescendo ora viviamo la valle come un luogo del cuore e sicuro, dove conosci tutti e ti senti a casa. Anche per questo abbiamo voluto girare il video della title track nel nostro paese”. "Tutto a noi" è un brano che utilizza la retorica del "succede tutto a me" e la ribalta. Le “ragazze della valle” non si autocommiserano, non fanno le vittime. “Sentirsi vittime non è mai la soluzione, invece di pensare solo al proprio ego, il brano vuole far capire che sentendo un senso di collettività, di condivisione con gli altri, che poi è quello che c’è tra noi, le cose possono solo che migliorare. Sentiamo la pioggia sulla testa, ma la canzone vuole stravolgere la classica nuvoletta di Fantozzi, che porta la pioggia ovunque, e riaccendere il sole”, sottolineano Vale LP e Lil Jolie.
Nella cover le due fanno braccio di ferro, una foto che suggerisce unione, ma anche contrasto. “Questo è un album pieno di colori, e sì, anche di contrasti. Pure noi siamo così. Siamo diverse a livello caratteriale, musicalmente abbiamo la nostra identità. Il legame che abbiamo creato, nelle diversità, è la nostra forza”, proseguono. Ed è questo, forse, il vero significato del disco: nessuno si salva, per davvero, da solo. Soprattutto in questa epoca di individualismo sfrenato. Il sound è un mix di elettro-rock con un’attitudine punkeggiante alla Prozac + e Sick Tamburo. “Abbiamo scelto di affidare la direzione artistica dell’album a Stabber perché volevamo creare qualcosa di diverso – ammettono – è un disco che se ne frega, con un’anima un po’ aggressiva che voleva uscire dal fiocchettino pop. È un lasciateci in pace, lasciateci fare come vogliamo. Stabber ha offerto una direzione al progetto che non è quello di due amichette che si passano il microfono, ma qualche cosa di profondo e di sfogo. Anche perché venivamo da un periodo complesso per ambedue, ci serviva realizzare qualcosa di liberatorio”.
Allo scorso Festival di Sanremo con “Dimmi tu quando sei pronto per fare l’amore” hanno dato un assaggio della loro carica. “Donne che fanno musica con cazzimma, più energica, ci sono, solo che non sono sotto i riflettori – ammettono - noi abbiamo fatto un pezzo, ‘Dalle 9 alle 9’, dove è un maschio, Irbis, a fare il ritornello, di solito a farlo sono le donne. Certe cose vanno fatte e raccontate, hanno bisogno di luci addosso. Guarda Lucio Corsi: fa musica da una vita e finalmente le persone se ne sono accorte, ma c’è voluto Sanremo. Elisa, Gianna Nannini, Patty Pravo, Loredana Berté e tante altre hanno rotto dei muri, delle barriere. Anche noi ambiamo a farlo. Sono le nostre luci nella tempesta”.