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Comunicato Stampa: 'Destini di donne', canti di cronaca, tradizione e leggenda

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DESTINI DI DONNE Canti tra cronaca, tradizione e leggenda GRAZIELLA ANTONUCCI IN CONCERTO

Domenica 4 dicembre 2005 ore 17
ROMA- MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE, P.ZZA SANT’EGIDIO

Il 4 dicembre prossimo presso il Museo di Roma in Trastevere (P.zza Sant’Egidio), GRAZIELLA ANTONUCCI, accompagnata alla chitarra da Danilo Pace, riproporrà, dopo il successo dello scorso appuntamento ai Musei Capitolini, DESTINI DI DONNE, un concerto dedicato alle donne che ripercorre, attraverso canti tradizionali e canti ispirati alla tradizione, fatiche e dolori dell’universo femminile.
Con la dedizione e lo scrupolo che l’hanno resa celebre, Graziella Antonucci ha fatto un accuratissimo lavoro di recupero di melodie e di testi popolari, in molti casi, e di ricostruzione autonoma delle atmosfere di vita vissuta delle nostre ave e, putroppo, non solo: il dolore, I sentimenti, lo stato di subalternità ancora oggi non del tutto superato.


Ci propone, quindi, sostenuta da Danilo Pace che con la sua chitarra esalta la suggestione dei testi, riarrangiamenti di antiche melodie, raccolte da lei stessa o da fonti autorevoli; oppure tesse in versi e in note la trama sottile delle esperienze e delle vicende raccolti dalla memoria o dalle leggende.

Il progetto è nato dall’incontro con Trotula De Ruggiero, figura storica di “medichessa” vissuta intorno al 1050. Scrisse il trattato Sulle malattie delle donne. Celebre al suo tempo, nel 1500 il ricordo di questa donna fu cancellato e il suo scritto attribuito ad un uomo, un tale Eros vissuto ai tempi di Augusto. Una figura di grande fascino che ha avuto il coraggio di affrontare il dramma del dolore femminile, dalla quale la Antonucci parte per un viaggio nel mondo delle donne e dei soprusi da loro subiti: vittime di un malinteso senso dell’onore, vedove abbandonate a se stesse, giovani costrette in matrimoni combinati, donne condannate in processi di stregoneria. Con alcune interessanti curiosità. Veniamo a scoprire per esempio che la celeberrima O Bella Ciao, prima di essere canto partigiano era una canzone delle mondine dei primi anni ’30.

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