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Lucio Corsi: "La musica non deve essere una competizione"

La prossima settimana il musicista toscano rappresenterà l'Italia all'Eurovision Song Contest
Lucio Corsi: "La musica non deve essere una competizione"

Lucio Corsi, il rappresentante dell'Italia al prossimo Eurovision Song Contest a Basilea, in Svizzera, dal 13 al 17 maggio, è stato ospite al programma radiofonico 'Non è un Paese per Giovani' a Rai Radio2, proprio per parlare della manifestazione dal respiro europeo: “Non vivo l’Eurovision come una competizione perché la musica, secondo me, non deve esserlo. È un’esperienza ma il contatto con le persone e la musica dal vivo sono un’altra cosa”.

E aggiunge ancora sulla prossima esperienza: “A Basilea ci sono già stato un mesetto fa. Domani parto e vediamo, son curioso. Ritengo che la musica non debba essere una competizione e non lo sia di per sé, non deve esserlo. E infatti non la vivo così, ma come un’esperienza dove posso portare una canzone e ciò che mi interessa in musica: Amo la competizione negli sport, sono molto appassionato di motociclismo e Motomondiale, lì è bella, però nella musica non deve esserci secondo me”.

Tornato in Italia, dopo l'Eurovision, il musicista toscano si dovrà preparare per i concerti che terrà nel corso dell'estate. Una dimensione, quella dal vivo, a cui tiene in modo particolare, e spiega: “La musica dal vivo è un’altra cosa, è ciò che amo perché sei a contatto con gli occhi delle persone e non delle telecamere che non fanno trasparire le emozioni di chi ti guarda. Invece a me serve, amo il contatto diretto col pubblico, è ciò che più mi interessa. Quella dell’Eurovision, come Sanremo, è un’esperienza che può essere formativa e che può aiutarmi a fare al meglio questo lavoro”.

Lo scorso mese di febbraio Lucio Corsi si è classificato alla seconda posizione della classifica finale del festival di Sanremo con la canzone “Volevo essere un duro”, la stessa che presenterà in gara a Basilea la prossima settimana. “La canzone a Sanremo è stata capita ed è una cosa che mi riempie di gioia, ora qualche volta quando vado a fare la spesa mi chiedono un selfie ma mi fa piacere. Andiamo lì come a Sanremo. Quelle spalline lì le sto usando da diversi anni, anche ai concerti e in questo tour. È la cosa con cui vado sul palco, quindi anche l’Eurovision sarà in linea con quanto fatto finora. Il cambiamento verrà con più tempo”.

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