Quando Noel Gallagher cambiò idea sui concerti negli stadi
Negli ultimi anni Noel Gallagher, forse perchè veleggia verso i sessanta, si è un poco ammorbidito, tanto da accettare addirittura di tornare a suonare con il fratello Liam e di rimettere insieme gli Oasis, ma, è notorio, non ha mai avuto un carattere conciliante e non ha mai mancato di risparmiare critiche, anche feroci, a un grande numero di colleghi.
Tra i pochi che si sono salvati dalle sue aspre contumelie vi sono gli U2. Tra i complimenti regalati alla band irlandese vi è quello relativo al loro tour del 1997 a supporto dell'album “Pop” che, spiegò Noel, gli aveva fatto cambiare idea sui concerti negli stadi. "Non mi piacciono particolarmente gli spettacoli negli stadi, ma mi piaceva il PopMart perché non si prendeva troppo sul serio. Voglio dire, era serio dal punto di vista del fatto che ci fossero 50.000 persone presenti, ma non pretendeva di essere altro che un rock 'n' roll show. Gli U2 vengono presi in giro, ma eccoli qui, 20 anni dopo, a fare ancora dischi decenti.”
L'opinione di Noel Gallagher sugli U2 è collegata molto probabilmente alla sua convinzione che solo le band che hanno lavorato duro e sono passate attraverso molte e ripetute sfide meritano di stare in cima. "Gli U2 sono come noi nel senso che hanno origini molto umili e hanno dovuto farsi il culo per farsi notare.”
Della medesima opinione pare non essere Liam Gallagher che una volta dichiarò senza risparmiarsi: "Vedo gente come gli U2... Anni fa, dicevano cose come, 'Torneremo per rivendicare il fottuto rock'n'roll' e tutte quelle sciocchezze lì. Per me, loro non hanno scritto capolavori. Una band così fottutamente grande, con tutta la fottuta roba che ha a disposizione, dovrebbe scrivere capolavori".