Giulia Mei: “Bandiera” è diventata un inno

Non è più solo una canzone, ma un inno. E a decretarne questa condizione non sono solo le classifiche o i social, ma è soprattutto la realtà dove donne come la consigliera comunale genovese Francesca Ghio, citando il testo del pezzo, ha denunciato una violenza subita. Quando un brano ha il potere di aprire porte così grandi e profonde, significa che è speciale. Giulia Mei è diventata popolare a livello nazionale negli ultimi mesi grazie alla presentazione, alle audition di X Factor 2024, del suo brano “Bandiera”, uscito in realtà un anno fa e già premio della critica a Voci per la Libertà – Amnesty International 2024. Nel giro di poco “Bandiera” è diventato virale sui social ed è balzato al numero uno della classifica Top Viral 50 Italia. Questa canzone ha colpito tutti perché è un vero “canto partigiano”, come l’ha definito Jake La Furia durante le audition.
È un brano che racconta senza mezzi termini la condizione in cui una donna si trova a vivere nella nostra società, prigioniera non tanto, o non solo, di convenzioni e di situazioni difficili, ma soprattutto di veri e propri stigmi. Oggi su Spotify ha quasi un milione e mezzo di stream, ma ha saputo anche andare oltre, spingendo diverse donne a raccontare i propri fantasmi e le proprie ferite. Tra queste, creando clamore a livello nazionale, c’è stata la consigliera comunale genovese Francesca Ghio che ha denunciato di aver subito violenze e in Consiglio Comunale, ripercorrendo quel dramma, ha citato un frammento di “Bandiera”: “della mia fica farò una bandiera che brillerà nella notte nera”.
Mei è cantautrice e pianista classe 1993 di origini palermitane e ha raccontato così il brano: “L’ho scritto in primis per me, l’ho composto una sera che tornavo a casa e ho avuto paura, sentivo che qualcuno mi stava seguendo – ha spiegato l’artista - l’ho realizzata perché, conti alla mano, da quando sono a questo mondo ho ricevuto credo centinaia di insulti, abusi, molestie di persona e via web a causa delle mie scelte, per via del mio corpo, per via della donna che ero, che sono, che vorrei essere, e so che ancora tantissimi ne arriveranno. ‘Bandiera’ è qui perché, e di questo mi vergogno un bel po’, a volte la mia femminilità l’ho vissuta come un macigno, come uno stigma. L’ho scritta perché credevo di essere libera e non lo sono. Perché so benissimo che questa libertà post-moderna in plexiglass non mi protegge, non mi ha protetta mai, e fin quando non mi sentirò al sicuro da tutti i tipi di violenza, io non sarò libera. ‘Bandiera’ è uscita per me, ma sai bene che l’ho scritta anche per te, per lei, per loro”. La sua scrittura prende spunto dal grande pianismo di stampo classico e dal cantautorato di scuola francese e genovese, si mescola con sonorità indie pop ed elettroniche, proponendo un mix finale pop d’autore pungente e attuale.
Nel 2021 Giulia si è aggiudicata la vittoria del concorso per autori “Genova per voi”, che le ha permesso di iniziare una collaborazione con Universal Music Publishing. Prima di approdare alla sua breve avventura a X Factor, aveva già vinto premi come il Premio Alberto Cesa, il Premio Bigazzi, il Premio Lauzi, Musicultura e il Premio De André, inoltre aveva aperto un concerto di Roberto Vecchioni in Sicilia, dopo essersi da lui fatta notare in occasione di Musicultura 2018. È stata finalista alle Targhe Tenco nella categoria “Miglior disco esordiente”. Nello stesso anno il suo album di debutto viene proclamato dal Forum del Giornalismo Musicale una tra le migliori opere femminili italiane. L’11 ottobre ha pubblicato il nuovo singolo “La vita è brutta”, sta lavorando a un ep di prossima uscita.