Achille Lauro porta in scena i suoi tanti volti e svela il futuro
Per Achille Lauro ci sono dieci anni di carriera da celebrare e l’occasione migliore è farlo in un nuovo contesto, quello dei palazzetti. Due date secche, sotto il titolo “Ragazzi madre - L’Iliade il Live”, la prima a Milano la seconda a Roma, due date con la band e con ospite speciale Boss Doms.
Il suo percorso musicale
Dieci anni di carriera per Achille sono uno spazio temporale discreto ma sono uno spazio siderale per le sue stagioni artistiche. Da stella della trap è arrivato a toccare tanti altri ambiti e stili musicali, ha debordato nella moda, ha creato mondi artistici visuali, ha scritto canzoni di successo, più autorali, ha toccato il rock’n’roll, ha usato la melodia. Ogni volta toccate e fuga che lo hanno avvicinato a mondi da cui poi si è allontanato come dall’incontro di due calamite con lo stesso polo. Tutto questo, tutti i suoi volti, le sue sfaccettature Achille Lauro le porta in scena e lo fa in un momento di transizione in cui è alla ricerca di qualcosa che inizia con l’occasione già a mostrare.
A guardare il numero di brani in scaletta, 41, ci si aspetta un lungo concerto, è in effetti così, ma poiché alcuni brani sono brevi e altri sono frammenti sonori, la durata si avvicina alle 2 ore e mezza. Un tempo serrato, senza pause.
Un alternarsi di emozioni
La frammentazione stilistica e l’evoluzione artistica di Lauro De Marinis (classe 1990), ora anche apprezzato giudice di XFactor, sono perfettamente rappresentate anche in versione live. Il concerto infatti soffre di continue variazioni stilistiche, di frenate e accelerazioni a livello di spinta. A uno o due brani tirati ne seguono altrettanti più lenti, intensi. Lo show non ha una sua linearità e così essendo non riesce a decollare, ma allo stesso tempo è continuamente sorprendente. C’è di tutto: c’è il rock, c’è la samba, c’è la trap (molto poca in realtà), c’è l’anima da cantautore (tanta), c’è l’intimità e l’intensità, c’è la poesia e la rabbia, c’è la cultura e la strada, c’è il dramma e la sofferenza, c’è il remix e le atmosfere da club berlinese. C’è tanta roba… forse troppa. E anche il pubblico in alcuni momenti sembra spiazzato, è pronto a esplodere ma poi arriva un brano d’ascolto e anche i pezzi più “tirati” a volte vengono rallentati.
Ad accompagnare Achille sul palco una band, perché, sì, è un concerto suonato, ci sono le chitarre elettriche che hanno un ruolo preponderante ma c’è anche una (bella) parte con il violoncello e il pianoforte in cui Lauro può far esplodere la sua anima drammatica e il suo personale stile interpretativo. Ma oltre la musica, che comunque ha sempre un ruolo di assoluta protagonista, c’è la produzione, il lato spettacolare della performance. Un impianto luci di grandissima potenza e spettacolarità, si unisce a un palco a più livelli e a un accompagnamento costante di fiamme e scintille. Lui sul palco sembra Elvis Presley, Freddie Mercury, a volte un arrogante bullo di periferia, a volte un personaggio uscito da “Il selvaggio” con Marlon Brando vestito di pelle nera a bordo di una moto. Fascino e sregolatezza.
Non tutto era chiaro
Achille Lauro alla fine il meglio di sé stesso, soprattutto in fase di scrittura, lo dà nelle ballate, in quei brani in cui emerge un lato più potentemente emotivo e descrittivo. Brani in cui il testo ha una forte valenza. Lo dimostra anche l’intensa “Amore disperato” il nuovo singolo uscito pochi giorni prima del concerto di Milano ed eseguito live per la prima volta. Peccato però che l’acustica (o la produzione) non rendessero il cantato così chiaro da goderne fino in fondo, con la voce a volte troppo coperta dagli strumenti. (Altro dettaglio tecnico: per buona parte della serata ha avuto problemi con gli ear monitor).
Nel vasto campionario che ha messo in scena c’è stato spazio per il passato, anche quello delle origini e il presente. Ma come se non bastasse Achille Lauro ha dato un assaggio del suo futuro. In scaletta, indicati come inediti e senza titolo, sei brani, mai ascoltati prima e che rappresentano il futuro mondo sonoro e “culturale” del cantautore. Quello che propone sono dei frammenti sonori, mischiati a immagini, relativi/ispirati dall’Iliade. I brevi estratti musicali che ha fatto ascoltare sono stati per lo più strumentali, o meglio accompagnati da poche parole, tutti di forte matrice elettronica a parte uno più chitarristico. Dunque stando a quanto ascoltato si prefigura l’esplorazione musicale nel mondo dell’elettronica, dell’intensità, a tratti quasi ambient, comunque molto lontana dal pop e dal rock con un legame letterario ai classici greci.
L'atmosfera non era perfetta
“Ragazzi madre - L’Iliade il Live” è uno spettacolo di forte impatto visivo, a volte un po’ esagerato e pretenzioso che mette in chiaro che Achille Lauro vuole sfuggire da tutte le catalogazioni. Le atmosfere però paiono in più occasioni non perfettamente in linea con quello che richiede un palasport, più legate a un’idea di club o forse, asciugando un po’, meglio ancora, quasi teatrali per i momenti parlati e di atmosfera.
Ieri sera all’Unipol Forum di Milano, Achille Lauro ha anche annunciato l’uscita del nuovo album “Ragazzi Madre – L’Iliade” che arriverà nel 2025 facendone ascoltare a sorpresa anche alcuni assaggi.
Il 7 ottobre si replica, con un sold out, al Palazzo dello Sport di Roma.
Scaletta:
Thoiry
Bam Bam Twist
Ragazzi Madre – Prequel
Wow
Prequel – Coca Cola
Coca Cola
Ascensore per l’inferno
Inedito
1969
Uh la la
Maleducata
Solo noi
Cadillac
Inedito
Angelo Blu / Stupidi ragazzi
Teatro e cinema
Domenica
Amore mi
Bvlgari
Me ne frego
Penelope
LATTE +
Inedito
Banda Kawasaki RMX
Amore disperato – ultimo singolo
Inedito
Cenerentola
Ora e per sempre
Lost for life
Roma
Inedito
Rolls Royce
Marilù
Che sarà
Inedito
Alessandro Magno
Scelgo le stelle
Inedito
16 Marzo
La bella e la bestia
C’est la vie