Così Cesare Cremonini è diventato un classico: la playlist

Il cantautorato pop italiano di Lucio Dalla, il Dalla degli Anni ’90 di “Attenti al lupo” e “Canzone”, il pop retrofuturista di The Weeknd, le sperimentazioni elettroniche di Cosmo (tra i produttori c’è Alessio Natalizia, nome d’arte Not Waving, già al fianco dell’ex frontman dei Drink To Me): “Ora che non ho più te” contiene tutte le anime e le sfaccettature di Cesare Cremonini. E aggiunge un altro tassello, l’ennesimo, al puzzle che l’ex Lunapop ha cominciato a costruire quando nel 2002 si mise in proprio con “Bagus”. Questa playlist li mette insieme tutti quanti: è un viaggio dentro il canzoniere di uno degli artisti italiani di maggiore successo degli ultimi vent’anni, con un repertorio da far invidia, che lo rende a tutti gli effetti un classico (nonostante abbia tutta una carriera davanti). Poetete ascoltarla cliccando su “play”.
Ogni tassello corrisponde a una canzone: è sui singoli pezzi che Cremonini ha puntato, permettendo alla sua carriera di crescere organicamente. Senza mai forzare il passaggio. Nel 2005 “Marmellata #25” rappresentò il passaggio da “Bagus” a “Maggese”. Nel 2008 “Dicono di me” quello da “Maggese” a “Il primo bacio sulla luna”. Nel 2012 “Il comico (Sai che risate)” fu l’anello di congiunzione tra “Il primo bacio sulla luna” e “La teoria dei colori”, il disco con il quale Cremonini cominciò a raccogliere i frutti di quella lunga gavetta che tornò ad intraprendere dopo l’exploit dei Lunapop. Nel 2014 il pop elettronico di “Logico #1” spiazzò tutti e fece da prologo a uno dei dischi più belli della sua discografia finora, “Logico”.
Mai pago, il cantautore ha continuato ad alzare ulteriormente la sua asticella: “Poetica” nel 2017 fu un colpo di teatro affascinante, che anticipò un disco straordinario come “Possibili scenari”. Dentro, a proposito di canzoni, c’era anche “Nessuno vuole essere Robin”: conquistò gli stadi. E poi “Colibrì”, che nel 2021 ha anticipato “La ragazza del futuro”, l’album che ha fatto da colonna sonora al secondo tour negli stadi italiani, 300 mila biglietti venduti. “La strada è stata lunga: un’audizione continua. A 23 anni, dopo i Lunapop, tornai a cantare nelle piazze, con il camerino nella bottega del barbiere. A 25 i teatri. A 30 i palasport. Non mi hanno mai regalato niente. Però nel frattempo ho accumulato un tesoro di canzoni invidiabile”, ha raccontato lui.
E adesso tocca a “Ora che non ho più te”, che apre il spario che si apre su quello che il cantautore bolognese definisce come “un progetto fatto di tante scenografie che svelerò canzone dopo canzone”. Nel brano la voce calda, asciutta e intima di Cesare porta l’ascoltatore in una storia di solitudine, amore e rinascita. Il testo è un dialogo diretto e confidenziale con il proprio passato, alla ricerca di una redenzione di fronte alla fine di una relazione. Così la canzone riesce a comunicare una “nostalgica felicità” all’ascoltatore: “‘Ora che non ho più te’ è una canzone reale. – spiega Cesare Cremonini - l’ho scelta come apripista perché ha rappresentato una svolta dal punto di vista della produzione musicale e un voltapagina nella mia vita. Non è un ricordo che voglio ritorni, è un’esperienza che deve diventare biografia, tornando libera. Credo sia importante abbandonare le cose nel momento in cui ti è permesso, è inutile chiudere una relazione, un’amicizia, un rapporto di lavoro, qualunque pezzo della tua vita, prima del dovuto, prima che sia il momento. Esiste un passato nella canzone, esiste un amore finito, ma esiste anche una nuova vita da affrontare per me e per chi era con me. “Ora che non ho più te non riposo mai”. Non c’è stato niente di più vero per me. Non servono metafore, quando non riposi più, quando non riesci più a dormire. Poi la nuova musica uscendo ti veste di nuovo, tutto all’improvviso cambia. Sei padrone, per alcuni secondi, del tuo destino”.
Anche stavolta, le scenografie che si alterneranno in vista dell’uscita del nuovo album saranno svelate canzone dopo canzone: “In questo brano c’è tutta la voglia di tornare a parlare un linguaggio più reale, delle cose che vivo, senza nascondermi. Sto attaccato alla vita: lavoro, viaggio, conosco, mi butto nelle esperienze. Anche le scelte musicali rispecchiano questo atteggiamento, è un brano che vuole farti cantare, urlare, ballare con i piedi per terra”. E intanto è partita la caccia al biglietto per “Cremonini Live25”, il tour che la prossima estate segnerà il ritorno di Cesare Cremonini negli stadi italiani. Dopo la partenza prevista per l’8 giugno 2025 da Lignano Sabbiadoro la tournée farà tappa il 15 giugno allo Stadio San Siro di Milano, il 19 e il 20 giugno al Dall’Ara di Bologna, il 24 giugno al Diego Armando Maradona di Napoli, il 28 giugno allo Stadio San Filippo di Messina, il 3 luglio allo Stadio San Nicola di Bari, l’8 luglio allo Stadio Euganeo di Padova, il 12 luglio all’Olimpico di Torino e il 17 luglio all’Olimpico di Roma.