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Alice e le grandi canzoni di Franco Battiato

Carla Bissi in arte Alice compie oggi 70 anni
Alice e le grandi canzoni di Franco Battiato

Alice di se stessa ha detto: "Sono una di campagna. E mi piace ancora esserlo. Il resto è venuto dopo". Oggi la musicista nata a Forlì che all'anagrafe è registrata come Carla Bissi compie 70 anni. Per il suo compleanno si è regalata l'autobiografia 'L'unica via d'uscita è dentro', uscita nei giorni scorsi. Noi la festeggiamo con la recensione del suo ultimo album, "Eri con me", pubblicato nel 2022, un disco di interpretazioni di canzoni del suo mentore Franco Battiato.

Ne è stata musa e alter-ego femminile per una vita intera. Stavolta Alice si fa – le parole sono le sue – “strumento della musica di Battiato e di ciò che ha trasmesso”. Cosa voglia dire esattamente farsi strumento della musica del cantautore siciliano lo si capisce ascoltando i pezzi di “Eri con me”, l’album che la voce di “Per Elisa” ha dedicato al suo maestro, espressione che Battiato detestava ma che si presta bene a sintetizzare il rapporto che c’era tra i due, a distanza di un anno e mezzo dalla sua scomparsa: è come se ad animare le interpretazioni della cantante fosse da qualche dimensione a noi sconosciuta lo spirito dello stesso Battiato.

La suggestione è più o meno la stessa di quella suscitata dai concerti del tour che da ormai diversi mesi sta vedendo Alice reinterpretare dal vivo le canzoni di Battiato insieme al pianista Carlo Guaitoli e all’orchestra dei Solisti Filarmonici Italiani, di cui questo disco è in qualche modo “figlio” e di cui rappresenta una sorta di trasposizione in studio. Solo che a differenza dei concerti, che vedono Alice cantare a grande richiesta anche canzoni per così dire “pop” del repertorio di Battiato e legate al fortunato sodalizio tra i due degli Anni ’80, vedi la stessa “Per Elisa” ma anche “Messaggio” e “Il vento caldo dell’estate”, qui c’è un preciso filo conduttore a legare tra loro i pezzi scelti: la spiritualità cantata negli anni dal cantautore, che nei testi alludeva al buddhismo tibetano, ma anche ai vangeli apocrifi, in brani come “Da Oriente a Occidente”, “Lode all’inviolato”, “Eri con me”, “E ti vengo a cercare”, “La cura”, “L’addio”, “Il re del mondo”, “Sui giardini della preesistenza” e “Torneremo ancora”.

Il disco, che prende il titolo dal brano che Battiato scrisse nel 2012 insieme a Manlio Sgalambro per l’album “Samsara” di Alice, fa della cantante una medium, nel vero senso della parola: è lei il tramite attraverso il quale le parole e la musica del cantautore siciliano, nate da meccaniche divine e diventate sentimento popolare, tornano a vivere nella loro forma più pura. Confermandoci quanto certi testi di Battiato fossero profetici nel loro essere universali, eterni. Come su “Io chi sono?”: “Da tempo immemorabile / qui non si impara niente / sempre gli stessi errori / inevitabilmente gli stessi errori”. Tutti possono cantare Battiato, ma nessuno può farlo come fa Alice.

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