Kayros Music: musica rap che coltiva la speranza

La musica porta con sé un dono magico: parlare chiaramente al cuore dei giovani e invitarli a non aver paura. A pochi giorni dall’uscita di “Banda Kawasaki”, brano scritto da Achille Lauro con Salmo e Gemitaiz e prodotto da Gow Tribe, Danien e SixPm, ne è uscito un remix curato dai ragazzi della comunità Kayros di Don Claudio Burgio. I giovani coinvolti: Zatla, Ryuk zc, Fandy, Commando e Yambo. Un modo per mostrare le proprie capacità, la propria crescita. Protagonista dell’operazione è proprio la comunità Kayros, realtà unica nel suo genere che alle porte di Milano da più di vent’anni offre supporto e alloggio a minori in difficoltà segnalati dal Tribunale per i Minorenni, dai servizi sociali e dalle forze dell’ordine. “Fin dalle sue origini a Kayros il rap, e in generale la musica, ha occupato un ruolo di particolare rilievo, in quanto è uno dei mezzi con cui i giovani si esprimono e raccontano chi sono. E permettono anche a noi di conoscerli maggiormente attraverso i loro testi - racconta Don Claudio – questo remix è un assist per far apprezzare il talento dei giovani coinvolti”.
Ad aprile 2024 è nata Kayros Music, l’etichetta all’interno della comunità, recentemente sbarcata in Universal Music Italia, sotto la bandiera di Island Records. Questi tutti i nomi dei talenti che stanno collaborando con la neonata etichetta e che stanno pubblicando i loro brani: Commando, Ryuk zc, Yambo, Fandy, Willy boy, Real Esse, Okeychico, Simo. Cliccando qui potete accedere alla pagina social dell’etichetta e conoscerli maggiormente. Quella prodotta è musica che regala speranza, che mette le ali ai sogni, ma allo stesso tempo fa stare con i piedi ben piantati a terra perché trasmette i valori del sacrificio e del lavoro. Non è questione di mercato, ma di vita e rinascita interiore: il motto di Kayros è “non esistono ragazzi cattivi”. Il fine principale della collaborazione di Universal Music con l’etichetta Kayros Music è quello di aiutare i ragazzi a fare musica in modo concreto per un reinserimento effettivo nella società.
“Quello che stiamo portando avanti è un’evoluzione sempre più strutturata dei laboratori di musica che abbiamo messo in piedi da diverso tempo, lo studio che ci regalò Sugar Music ha contribuito a rendere tutto più professionale, e adesso è arrivata anche Universal Music Italia – prosegue Don Claudio - i ragazzi della comunità, attraverso la musica, cercano di trovare il loro ‘Kayros’ (‘momento opportuno’ in greco). È un modo, per questi giovani, di convogliare le energie verso un futuro di rinascita e riscatto. Ma non vogliamo essere una fabbrica di illusioni: qui, in primis, si impara che per fare musica è necessario avere organizzazione, tempi precisi, disciplina e metterci l’anima. E, indipendentemente dai risultati, l’obiettivo principale deve essere sempre esprimersi”. Ad affiancare i ragazzi ci sono dei professionisti: Dimax, Matteo Gorelli, Dario Firmano, Dr.Cream, un team che li aiuta su più campi. “Uno dei fini principali, oltre a quello di raccontarsi, è anche legato al trasmettere conoscenze lavorative che vanno dalla produzione al gestire il suono fino al videomaking e alla grafica: questo è un aspetto fondamentale per capire l’utilità di questi laboratori e dell’etichetta che può anche fornire strumenti per un inserimento nella società”, sottolinea Dimax.
Accanto all’attività pedagogica che vede Don Claudio impegnato quotidianamente con i ragazzi delle comunità, numerosi sono i suoi interventi in dibattiti e incontri pubblici su temi sociali di attualità, su spiritualità, educazione, famiglia, tossicodipendenza, emarginazione giovanile. Oggi i promettenti artisti stanno pubblicando singoli, mettendosi in gioco al 100%.“E non c’è alcuna censura, anche quando i testi son più forti e corrosivi, magari figli di esperienze difficili, non mettiamo filtri perché crediamo nel capire, non nel silenziare – sottolinea Don Claudio – proprio in questi giorni stiamo ascoltando canzoni molto introspettive, tutt’altro che banali. Gli effetti di queste attività sui ragazzi sono costanti ed evidenti: fare musica scandisce le loro giornate, li occupa, li impegna, li fa sperare in qualche cosa di migliore, permette loro di acquisire delle competenze". La musica magari non salverà il mondo, ma può salvare delle singole vite.