Una quindicina di anni fa al chitarrista dei Judas Priest Glenn Tipton venne diagnosticata la malattia di Parkinson, parlando alla rivista Total Guitar il 76enne musicista britannico ha raccontato di come ha contribuito all'ultimo album della band, "Invincible Shield" (leggi qui la recensione), pubblicato il mese scorso.
Questo il suo racconto: "Ho suonato ciò che potevo e sono molto orgoglioso dell'intero album. Richie (Faulkner, l'altro chitarrista della band, ndr) mi ha aiutato molto. Penso che la sua caratteristica più rimarchevole sia la sua capacità di adattarsi a stili diversi pur mantenendo le sue peculiarità. I Priest richiedono un chitarrista che sappia passare dal metal vero e proprio a brani più melodici. Ovviamente ora io sono ostacolato dal Parkinson e ho dovuto scaricare molto del lavoro sulle sue spalle. Continuo a spingermi oltre perché credo nel motto 'nessuna resa'. Questa malattia non mi batterà, continuerò a scrivere e suonare finché potrò."
Anche Richie Faulkner ha parlato con Total Guitar di "Invincible Shield" e di come sia stato influenzato dalla malattia di Tipton. "Nella sua situazione Glenn non è stato protagonista come il suo solito. Ma va bene, non volevamo che ciò ostacolasse il processo. Se Glenn stava bene, faceva la sua parte. Altrimenti, la facevo io. Non volevamo che si preoccupasse. Ha proposto canzoni come “Sons Of Thunder”, un classico di tre minuti nello stile di “Hell Bent For Leather”. Glenn è un maestro in quelle cose. Era coinvolto quanto poteva e per noi era importante coinvolgerlo."
All'inizio del 2018 Glenn Tipton annunciò che non sarebbe andato in tour con la band nei concerti a supporto dell'album "Firepower" ( leggi qui la recensione ) pubblicato proprio in quel 2018. Il chitarrista venne sostituito da Andy Sneap .
"Vorrei far sapere a tutti che è fondamentale che il tour dei Judas Priest vada avanti, e che io non sto lasciando il gruppo", spiegò, all'epoca, in una nota, Tipton: "Semplicemente, il mio ruolo è cambiato. Non escludo, in futuro - e finché ne sarò in grado - di tornare a suonare un po' di Priest dal vivo, quindi non vedo l'ora di vedere i fantastici maniaci del metal ancora una volta".
"Abbiamo avuto il privilegio di essere testimoni della determinazione dimostrata nel corso degli anni da Glenn nel comporre, registrare ed esibirsi dal vivo: è un vero eroe del metal", dichiararono, dal canto loro, i suoi compagni di band: "Come ha già detto lui, non vediamo l'ora di riaverlo sul palco, in qualsiasi tappa del tour preferisca. Ti amiamo, Glenn".