Kid Yugi, Tony Effe e la meglio gioventù del rap: la playlist

Kid Yugi vince il Disco d'oro per il suo nuovo album "I nomi del diavolo" ad appena una settimana di distanza dall'uscita del disco, che è stato il più ascoltato al mondo al suo debutto su Spotify, ha debuttato direttamente al primo posto della classifica settimanale Fimi/Gfk e ha ricevuto, oltre al plauso del pubblico, anche quello della critica, rivelando a tutti l'enorme talento del rapper tarantino. Tony Effe con "Icon" batte - tra gli altri - Justin Timberlake e Mike Will Made It: è suo l'album più ascoltato su Spotify a livello mondiale nel corso dell'ultimo fine settimana, tra tutti quelli usciti nello stesso giorno. Chiamatela, se volete, la meglio gioventù del del rap italiano di nuova generazione, che riscrive le regole del gioco e conquista la playlist "Rap Italiano Game Over", che potete ascoltare proprio qui sotto cliccando su play.
"Non voglio sentire applausi per due cazzate che ho scritto / per ricevere un premio e far parte del meccanismo”, scrive Kid Yugi su Instagram, autocitando i versi della sua "Lucifero" mentre condivide su Instagram una foto che lo ritrae con il Disco d'oro per "I nomi del diavolo" tra le mani. Per poi aggiungere, dopo i versi del brano: "Ma comunque 'I nomi del diavolo' è disco d'oro in una sola settimana". Un successo del genere c'era da aspettarselo. Kid Yugi è ritenuto uno dei nomi più importanti e interessanti di nuova generazione e il disco era particolarmente atteso dai seguaci della scena. A dare manforte a Francesco Stasi, questo il vero nome del rapper, classe 2001, chiamato a confermarsi dopo "The globe" e "Quarto di bue", una lunga serie di amici e colleghi: le tracce de "I nomi del diavolo" si sono impennate sulle piattaforme di streaming grazie ai contributi di Sfera Ebbasta, Geolier, Tedua, Ernia, Tony Boy, Artie 5ive, Papa V, Noyz Narcos e Simba La Rue. "L’amore per il genere rap è alla base, è fondamentale per me. L’hip hop è l’amore della mia vita. Per me è naturale essere legato al rap. Viviamo in un periodo florido. Dopo cinquant’anni, finalmente, è stato legittimato totalmente. È una cultura che detta legge in tutto il mondo, influenzando dalla moda al parlare. Sarebbe da pazzi fare altro, perché non dovrei fare rap? È così tanto presente in me perché mi ha affascinato sin da piccolo. Mi ricordo del me dodicenne che ha scoperto i Club Dogo alle scuole medie o ancora prima, a otto anni, quando mio cugino scendeva da Torino a Taranto per farmi sentire Marracash. A me ha aperto la mente", ha raccontato lui nella nostra intervista.
Kid Yugi è a tutti gli effetti la sorpresa del rap italiano degli ultimi anni: il rapper, che conta oltre 2 milioni e mezzo di ascoltatori mensili su Spotify, ha convinto tutti con il suo mix unico ed esplosivo di realness e riferimenti letterari e cinematografici fin dall'esordio con "The globe". Per "I nomi del diavolo" Yugi si è lasciato ispirare dall’opera “Il Signore delle Mosche” dello scrittore britannico William Golding: "Volevo rappresentare come il Male influisca sugli esseri umani, sia a livello del singolo, che della collettività, in varie forme e misure. Ogni traccia avrà un titolo che rimanda ai diversi volti del Male".
Sebbene appartenga a un'altra generazione rispetto a quella di Yugi, essendo nato dieci anni prima del collega, nel 1991, Tony Effe si è guadagnato un posto di rilievo tra gli esponenti del nuovo rap tricolore. Gli esordi con la Dark Polo Gang, il gruppo insieme al quale insegnò all'Italia a fare trap, Nicolò Rapisarda - questo il vero nome del rapper - con "Icon" ha raggiunto la consacrazione come solista. Frutto di oltre un anno di lavoro, "Icon" è un manifesto in 17 tracce che segna un nuovo inedito capitolo della sua carriera da solista. All’interno dell'album sono 9 le tracce che contengono i featuring nati direttamente dalla collaborazione in studio con il meglio della scena musicale rap e trap italiana: Sfera Ebbasta & Geolier, Simba La Rue, Lazza & Capo Plaza, Ghali, Bresh & Tedua, Side Baby & Pyrex, Guè, Rose Villain, Emma & Takagi & Ketra. La produzione dell’album è affidata ancora una volta alle mani di Drillionaire, il producer multiplatino che aveva collaborato con Tony in "Untouchable", che già dal debutto ha conquistato le vette delle classifiche degli album più venduti in Italia. Non manca la firma di altri tra i più importanti producer del momento: Charlie Charles, Armonica, Sick Luke, Ava, Sadturs, KIID, Daves, Youngotti, LAX.
E ora l'ex Dark Polo Gang punta ai palasport: due gli appuntamenti fissati per ora, uno in programma il 5 ottobre 2024 al Palazzo dello Sport a Roma e uno il 12 ottobre al Forum di Milano. In occasione dei due show il rapper promette di rivendicare il proprio ruolo nella scena trap.