Fulminacci: "Notte prima degli esami" è una canzone eterna

Il cantautorato romano racconta le sue origini: stasera sul palco dell'Ariston Gazzelle porta Fulminacci - già in gara a Sanremo nel 2021 con "Santa marinella - per cantare "Notte prima degli esami" di Antonello venditti.
Filippo è passato nella Rockol Lounge e lo abbiamo intervistato, per farci raccontare la collaborazione, nata in casa Maciste - l'etichetta discografica che i due cantautori condividono
Rockol: Il duetto con Gazzelle su “Notte prima degli esami” è anche una sorta di cerchio che si chiude, di un mondo, di un cantautorato, di una romanità, che in questi anni ha scritto pagine importanti della storia della musica italiana. Puoi raccontarcelo?
Fulminacci: Sono contentissimo di far parte di questa cosa, anche se magari sono arrivato un po' dopo. “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti è un pezzo importantissimo per un sacco di generazioni, non è un brano di cui dici: “Ma ti ricordi quella canzone che c'era quando i miei genitori erano giovani?".
Rockol: una canzone sempre attuali?
Fulminacci:“Notte prima degli esami” è sempre attuale, nessun altro ha mai scritto una canzone su questo tema. Il talento di Antonello Venditti è anche stato quello di impadronirsi di una tematica perché, se oggi scrivessi una canzone che parla di quello, mi direbbero: "Ma l'ha già fatto Venditti, che lo fai a fare?".
Insomma, è un pezzo eterno, credo veramente che unisca dai bambini alle persone più anziane e io sono contentissimo di poter omaggiare questa persona e questa canzone. E di farlo on un mio amico che è Flavio, Gazzelle. Ce la vogliamo godere e vogliamo stare lì, metaforicamente, abbracciarci e cantarla, come per dire: “Quante volte l'abbiamo cantata così, a tempo perso, perché la amiamo e perché ci siamo sentiti raccontati da questa canzone”. Stasera la facciamo per professione, ma in realtà c'è tantissima umanità, c'è la storia della nostra vita in questa canzone.
Rockol: In questi ultimi anni abbiamo visto te, Ariete, Gazzelle, una nuova generazione di artisti, che vanno a prendersi i riflettori dell'Ariston. Fino a qualche anno fa non era così semplice e scontato
Fulminacci: In questi anni c'è stato un allargamento sia di pubblico che di artisti per quanto riguarda il Festival di Sanremo. Ci sono state delle partecipazioni abbastanza inaspettate.
Mi ricordo, l'anno in cui ho partecipato io, stava un po' succedendo questa rivoluzione per cui a Sanremo non bisogna portare il brano classico. Adesso non è più così: ci sono tantissimi generi. Ol bello è proprio che ci sia una compresenza, ci siano tutte le generazioni e tutte le età, e questo veramente lo dobbiamo tutti ad Amadeus. Ci sono tutti, non bisogna escludere chi ha più storia alle spalle, ma è bello includere chi ne ha di meno.
Rockol: Hai visto Sanremo in questi giorni? C’è qualcosa che ti è piaciuto?
Fulminacci: Ho guardato il Festival e devo dire che, anche se sono di parte mi piace moltissimo la canzone di Gazzelle. Faccio il tifo per lui, il suo è uno dei miei brani preferiti, e lo direi anche se non fossi amico suo e se non facessi l'ospite. Mi piacciono molto anche Dargen D'Amico e Angelina Mango.
Rockol: Una cosa incubo del Festival di Sanremo che ricordi quando ci sei stato tu?
Fulminacci: Bè, io ho fatto il Sanremo del Covid, quello senza pubblico. Mi ricordo che è stato molto complicato gestire le interviste in camera. Io stavo tutto il giorno nella camera del mio albergo, che è diventata una casa e un ufficio. Ogni giorno dovevo parlare con delle persone che ho conosciuto, in molti casi, sugli schermi, che ho reincontrato nella vita. Non so se è più difficile andare in giro e stancarsi in questo modo, oppure stare tutto il giorno davanti a uno schermo, perché quello è un tipo di stanchezza diverso, che ti fa impazzire un po' di più. È meglio stancarsi andando in giro...
Rockol: Cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi?
Fulminacci: Innanzitutto, l’anno appena iniziato sarà bello pieno, perché farò un sacco di concerti, che stanno andando molto bene.Anche grazie a questa ospitata a Sanremo sto riprendendo un po' di confidenza con il palco e con il cantare live, quindi grazie Sanremo, grazie a Gazzelle.