Trasformare il libro di Kiedis in un film non sarà semplice

I fan dei Red Hot Chili Peppers sono in subbuglio. Qualche giorno fa è stato reso noto che la vita di Anthony Kiedis, voce del gruppo, potrebbe presto diventare soggetto di un film biografico, di un biopic. Secondo quanto riportato da Deadline Hollywood, la Universal Pictures ha opzionato i diritti dell'autobiografia di Kiedis del 2004, “Scar Tissue”, un racconto appassionante, personale e meraviglioso. Il sito scrive che il film è attualmente nelle fasi iniziali di sviluppo, è allo studio e vedrà lo stesso Kiedis tra i produttori. "Scar Tissue" è diventato, nel tempo, un libro cult: il frontman racconta il rapporto con suo padre Blackie Dammett, la sua pesante e drammatica dipendenza dalla droga, la morte del chitarrista Hillel Slovak per overdose di eroina, il rapporto con il bassista Flea e con il chitarrista John Frusciante, perni fondamentali dei Red Hot, e la nascita di album memorabili come “Californication” del 1999.
Un libro diventato cult
Nel libro vengono descritte in maniera molto dettagliata le principali situazioni che il protagonista affrontò durante la giovinezza, e che comunque caratterizzarono gran parte della sua vita: la droga e il sesso. Non mancano però attimi di grande intensità e umanità. Le vicende che si susseguono sono talvolta esilaranti o comunque fuori dalle righe, altre drammatiche. Ma nonostante ciò vi sono anche momenti di grande commozione. Man mano che l'artista scrive, e quindi cresce, si assiste a un aumento delle riflessioni sulla sua vita. Inoltre attraverso la narrazione si possono poi capire i meccanismi della band nel comporre i propri brani, ma soprattutto ciò che ha permesso la nascita di testi quali “Under the Bridge” e “Scar Tissue”. È un volume fondamentale per capire la profondità e l’unione dei Red Hot. “Solo nel tempo mi sono reso conto dello scopo principale di scrivere 'Scar Tissue’: non era per me, ma per mostrare che qualcuno può arrivare fino in fondo e tornare indietro e avere ancora una vita produttiva, di successo, felice e interessante nonostante abbia toccato il fondo. E quindi, qualunque sia la vergogna, il dolore, la difficoltà o il disagio che ho attraversato, ne è valsa la pena perché tante persone vengono da me dicendo che i loro figli l'hanno letto e si sono ripresi grazie alle mie parole”.
Serve consapevolezza
Trasformare il libro di Kiedis in un film non sarà semplice, è un tema delicato perché di fatto quelle pagine sono diventate speciali nel tempo e restituiscono qualche cosa di non facile da trasformare in immagine definita. Perché è lo stesso Kiedis, in più frangenti, a parlare con se stesso e con i demoni, in particolare della droga, che lo tormentavano. Sì, c'è un prezzo da pagare sia per il successo sia per l'eccesso. E così Kiedis tra quelle pagine racconta anche la morte di alcuni amici e la sua personale lotta contro la tossicodipendenza. Ma anche l'incontro con il Dalai Lama o il concerto a Woodstock davanti a mezzo milione di persone. “Scar Tissue” è tutto questo: essere tra gli dei e toccare il fondo, vivere nella sfrenatezza per conoscere, un domani, la redenzione. Per mettere le mani su questo volume e renderlo un film ci vogliono profondo rispetto e consapevolezza.