“Power Hits”: l’estate non è iniziata, ma già suona in radio

L’estate non è ancora iniziata, ma già suona in radio. Comincia a delinearsi l’elenco dei concorrenti al titolo di tormentone estivo della stagione 2023, tra habitué, rivelazioni e sorprese. Ancora presto per capire chi parte in pole position e chi no, i favoriti e gli outsider: ci sono ancora almeno un paio di uscite da annunciare. La playlist “Power hits”, che raccoglie i principali successi del momento, è già piena di potenziali hit.
L’estate 2023 segna il ritorno di Fabri Fibra in pista, dopo l’esperienza del 2017 con i Thegiornalisti per “Pamplona” e quella dell’anno scorso con Maurizio Carucci per “Stelle”. L’icona rap, stavolta, ha deciso di unire le sue forze con quelle di due esponenti della scena rap di nuova generazione, Ernia e Bresh. La produzione è di Zef, che ha già lavorato su brani come “La coda del diavolo” di Rkomi ed Elodie, “Farfalle” di Sangiovanni e “Nemesi” di Marracash e Blanco. Caratterizzato da un ritornello potente, da un giro di basso e da un testo ricco di ironia, “Parafulmini” è una traccia che piacerà alle radio e a chi viaggia di notte. Altro potenziale tormentone in salsa rap è quello di Rhove e Madfingerz su “Pelé”: il 22enne rapper milanese, vero nome Samuel Roveda, dopo il trionfo dello scorso anno con “Shakerando” e un’annata da record che ha portato il ragazzo ad infrangere il muro di 1 miliardo di ascolti totali e 220 milioni di visualizzazioni con i suoi video, nonchè ad ottenere 7 dischi Platino e 8 dischi d’Oro con “Pelé” continua inarrestabile a scalare le classifiche: “Pelé non è solo un omaggio ad un mio mito personale, ma rappresenta anche tutti quei ragazzini che giocano nei campi dei loro quartieri, sfogando così i loro problemi. Voglio trasmettere loro energia, far sì che siano incentivati a seguire le proprie passioni e realizzarle, anziché deviare dai propri percorsi” , spiega Rhove.
I Boomdabash, campioni del genere, si sono portatio già avanti, pubblicando all’inizio di aprile, in piena primavera, “L’unica cosa che vuoi”. Il brano riesce a esprimere al cento per cento il dualismo stilistico del gruppo salentino: da una parte il sound frizzante della cassa dritta, dall’altra un testo più cantautorale e riflessivo da immagazzinare e fotografare. Dopo i tocchi della chitarra in levare sulle note dell’intro e la prima strofa di Biggie chitarra-voce decisamente intimista, “L’unica cosa che vuoi” prende forma e acquista energia – incontrando nella seconda le barre di Payà – a pari passo con l’intensità delle parole, esplodendo in una fortissima e impulsiva dichiarazione d’amore. Rosa Chemical, reduce dalla partecipazione al Festival di Sanremo con “Made in Italy”, risponde con “Bellu guaglione”, citando Renato Carosone. Rosa Chemical rovescia il modello del “Bello guaglione” che “tutt''e ffemmene fa 'nnammurà”, proponendo il racconto di un ragazzo che indossa i tacchi per uscire, ama senza distinzione e non vuole essere giudicato per questo.
Mara Sattei, anche lei reduce da Sanremo, si getta nella mischia con “Tasche”, prodotto da Zef e scritto insiemne ad Alessandro La Cava: “È un brano dalle sonorità fresche e spensierate, racconta di una storia finita male che continua però ad essere presente nella testa e nei ricordi”.
E se Tommaso Paradiso e i Baustelle di Francesco Bianconi cantano in “Amore indiano” la nostalgia, guardando agli Anni ’70, Tiziano Ferro in “Destinazione mare” canta l’estate più pop. Il brano è frutto dell’inedita collaborazione con ITACA, la casa di produzione fondata da Merk & Kremont insieme a Eugenio Maimone e Leonardo Grillotti: “Questo singolo è un inno alla vita nuova – racconta Tiziano Ferro - una canzone che racconta le fasi di cambiamento che attraversiamo ponendo fiducia cieca nel futuro. Merk & Kremont geni assoluti con i quali ho collaborato per la prima volta, hanno prodotto questo brano insieme al loro team ITACA vestendolo in puro stile elettro dance. E la duplicità tra testo crepuscolare e suoni da dance floor è ciò che più mi appassiona di Destinazione Mare”.