Ghali ricerca il sound della nuova Italia

Ghali Amdouni nasce a Milano da genitori tunisini il 21 maggio 1993. Dopo essersi fatto le ossa nella Milano dedita all'hip hop a cavallo tra gli anni Zero e quelli Dieci, nel 2015 abbraccia quale nome d'arte il solo nome di battesimo e nel maggio 2017, quasi in coincidenza con il suo 24esimo compleanno pubblica il disco d'esordio intitolato "Album" (leggi qui la recensione), al quale fece seguito nel febbraio 2020, "Dna" (leggi qui la recensione) e, giusto giusto, un anno fa il suo terzo e ad oggi ultimo disco, "Sensazione ultra", di cui vi riproponiamo la nostra recensione per festeggiare il suo trentesimo compleanno.
“Non imito l’America, cerco il sound della nuova Italia”, ha raccontato Ghali. Ed è effettivamente così. Il suo terzo album, “Sensazione ultra”, mischia sonorità arabe a un gusto elettronico internazionale e pop, mantenendo, anche grazie alla musicalità delle parole, l'amore per la melodia di stampo italiano.
Non è un caso che, oltre a Stromae e Michael Jackson, i suoi punti di riferimento siano anche Rosalia e i grandi cantautori italiani del passato, capaci di arrivare a una dimensione internazionale con un immaginario personale. È un nuovo corso, un viaggio appena intrapreso che permette all’artista italo-tunisino di raggiungere un ulteriore livello di maturazione, fondato su un’identità multipla, ma riconoscibile e legata al Mediterraneo. Brani come “Bayna”, “Walo”, che rievoca le cerimonie nord africane, “Wallah” e altri, sono il presente e il futuro della cifra stilistica di Ghali. Sul fronte sonoro “Sensazione ultra” è davvero un passo avanti nel panorama nostrano, mentre dal punto di vista contenutistico e del testo si può migliorare ancora.
L’artista ha scelto di lavorare come un vero direttore creativo insieme al suo storico dj Dev, chiamando colleghi e producer per dare corpo a una vera visione. I featuring con Axell, Baby Gang, Digital Astro, Madame e Marracash, fra grandi pilastri e nuove scoperte della scena urban, rinnovano il legame della voce di “Cara Italia” con il genere con cui è cresciuto, il rap, ma testimoniano anche la sua voglia di sperimentare e di giocare con i suoni andando oltre le etichette. Le produzioni di Merk & Kremont danno respiro a pezzi che, con le loro classiche sonorità e le linee melodiche catchy, si candidano ad accompagnare il pubblico anche durante l’estate, ormai alle porte. Infine gli interventi di mostri sacri della cultura hip hop mondiale come London On da Track e Ronny J, oltre alla presenza di quattro lingue nell’album (italiano, arabo, inglese, francese), restituiscono tutta la forza di un progetto dalle tante anime.
Ghali punta alla dimensione internazionale con un sound riconoscibile dalle radici europee, e lo fa con lucidità e coscienza dei propri mezzi. La cura nel progetto non si limita a questo, ma anche all’immaginario visivo: l’album è infatti anche un universo visual firmato in parte da Nabil Elderkin, fotografo e videomaker americano di origini iraniane, che ha diretto video musicali per alcuni degli artisti più importanti al mondo come Dua Lipa, Kanye West, Kendrick Lamar, Frank Ocean, Travis Scott, The Weeknd e John Legend. Ghali ha creato un universo, le basi per un futuro musicale in continua evoluzione.