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I Baustelle nella Milano che uccide e resuscita

“Milano è la metafora dell’amore” è il nuovo singolo della band. La recensione.
I Baustelle nella Milano che uccide e resuscita
Credits: Fabio Treves

Una canzone che ha più abiti. Musicali e interpretativi. Tra fiati e chitarre, fra luci e ombre, il pezzo è come una videocamera che, con varie lenti, immortala strade, emozioni e personaggi. È uscita “Milano è la metafora dell’amore”, un salto nel cuore della città della Madonnina: la metropoli di Milano, la sua frenesia e la fauna che la abita vengono innalzate dal linguaggio della band, che fra pregiudizi e verità ne restituisce una visione quasi cinematografica. Milano, qui cantata con irriverenza e allegria, è la città in cui perdersi. “Io sono un disperato/Ho massacrato il mio cuore/Spacciato dalla nascita/Ma questa città ti uccide e ti resuscita/Si nasce e si muore/Qui resta bellissimo perdersi/Verificare l’effetto che fa”, cantano Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi.

Difficile non pensare a un pezzo simbolo del gruppo “Un romantico a Milano”, uscito nel 2005 nell’album “La malavita” e ispirato alla figura di Luciano Bianciardi, scrittore nativo di Grosseto, ma milanese d'adozione che, come pochi altri, ha raccontato i sogni reali e in frantumi di Milano. Ma in questo nuovo brano le atmosfere sono diverse. “Avevamo bisogno da un po’ di scrivere una canzone così: sfrenata e libera come il rock and roll, senza inibizioni e forse anche un po’ senza senso. E poi che dire, Milano, anche nelle sue contraddizioni, ci intriga e seduce da sempre”, raccontano i Baustelle a proposito del nuovo pezzo. La città meneghina evocata dai Baustelle uccide, ma al tempo stesso può riportare in vita.

Una città trasversale, che ha un ruolo "politico" come si evince dal alcune parole del testo, fatta di luoghi stereotipo, ma anche di verità nascoste che, se scovate, possono regalare una sorta di epifania sentimentale. Tanti i riferimenti anche fuori dal centro, una periferia che è separata, ma allo stesso tempo legata a Milano. “Milano è la metafora dell’amore/È l’ultimo spettacolo, la vita che va/Magnifica in un’epoca da dimenticare sta” sono le parole che accompagnano alla chiusura del pezzo dove ritorna il tema del “perdersi” per capirsi e trovare un senso. Un brano con una punta accentuata di divertimento e spensieratezza che, però, non ne tradisce l’anima narrativa e romantica.

Dopo “Contro il mondo”, “Milano è la metafora dell’amore” è il secondo brano estratto da “Elvis”, il nono album in studio dei Baustelle in uscita il 14 aprile. Fin dall’album di esordio “Sussidiario illustrato della giovinezza”, per arrivare all’ultimo disco, “L’amore e la violenza, vol.2”, passando per i grandi classici come “Charlie fa surf”, i Baustelle si sono distinti nel panorama musicale italiano per aver raccontato la contemporaneità con un linguaggio diretto, profondo e con sonorità volutamente vintage, tratti caratteristici mai persi in questo percorso iniziato oltre vent’anni fa. Dopo l’annuncio del sold out del tour primaverile nei club italiani, i Baustelle si preparano a proseguire il loro viaggio musicale con “Elvis tour”, a cui si sono aggiunte altre sette date nei festival estivi 2023.

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