Il disco del giorno: Buddy Guy, "Can't Quit the Blues"

Buddy Guy
"Can’t Quit the Blues" (3 CD Sony/Legacy 8287681967-2)
Pochi mesi prima della sua scomparsa Muddy Waters incontrò Buddy Guy ad un concerto e gli disse: «Non lasciare che il blues
muoia con me».
Questo simbolico passaggio del testimone fa capire bene la stima e l’affetto che Waters nutrisse per questo musicista proveniente dalla Louisiana, stima per altro condivisa anche da giganti del blues come Howlin’ Wolf, Sonny Boy Williamson e B.B. King. Il suo stile chitarristico potente lo ha reso uno dei pionieri del blues elettrico facendone una delle principali fonti di ispirazione per artisti come Jimi Hendrix ed Eric Clapton (che dichiarò di aver formato i Cream dopo aver ascoltato Guy esibirsi in trio a Londra).
In occasione del suo settantesimo compleanno (è nato nel 1936) la Sony ha deciso di pubblicare un cofanetto intitolato "Can’t Quit the Blues". Ad un prezzo competitivo vengono raccolti in 3 Cd oltre tre ore di musica dall’altissimo livello qualitativo; per ovvi motivi contrattuali il box si occupa della produzione più recente del musicista, escludendo le storiche incisioni da lui realizzate per la Chess negli anni ’60 (peraltro facili da trovare).
Dato che Guy con il passare degli anni non ha perso minimamente smalto e ha ulteriormente affinato la propria bravura si può
star certi che non vi sono cadute di tono nella raccolta, che tra l’altro vede un esercito di musicisti superstar rendere omaggio all’arte di Buddy, da Carlos Santana a Keith Richards passando per nomi come Eric Clapton, Bill Wyman, Dr. John, Keb’Mo e Bill Payne. L’antologia è completata da un Dvd che racchiude 11 fantastiche performances dal vivo registrate a Montreaux e Seattle, mai pubblicate in precedenza, e un ottimo documentario di 90 minuti, "My Time After Awhile" (purtroppo senza sottotitoli in italiano) in cui Guy ripercorre alcune tappe della sua biografia partendo dalla sua difficile infanzia in Louisiana, descrivendo l’incontro con Muddy Waters (che per prima cosa gli diede da mangiare dopo che Buddy era rimasto senza soldi e cibo
per tre giorni) e raccontando aneddoti sulle icone del blues con cui ha avuto modo di collaborare (quello in cui Guy e Howlin’ Wolf rubano scatolette di cibo al supermercato per sopravvivere riesce ad essere esilarante e agghiacciante al tempo stesso), dipanando il filo dei ricordi sino a raccontare del successo che lo ha accompagnato nel mondo.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
