Il disco del giorno: Ivan Fedele, "Musica orchestrale"

Ivan Fedele
"Musica orchestrale" (Cd Stradivarius STR 33650)
Uno dei pochi compositori italiani il cui nome ricorra con frequenza nei programmi concertistici dei cartelloni esteri, ampiamente eseguito da alcuni tra i maggiori direttori viventi, Ivan Fedele ha elaborato nel corso di un lungo percorso artistico un proprio linguaggio riconoscibile dopo poche battute in cui è riuscito a sintetizzare l’esperienza delle avanguardie europee del dopoguerra (ereditata dallo studio con Franco Donatoni) coniugandola con un rinnovato gusto per il melos e muovendosi tra questi due estremi estetici con un’intelligenza acutissima, interessata anche al mondo dell’elettronica e della psicoacustica.
Se i primi lavori di Fedele erano improntati alla sperimentazione più audace, in cui l’Autore esplorava tecniche esecutive non tradizionali ricercando anche nuovi orizzonti sul piano dell’organizzazione formale, le opere degli ultimi anni vedono un approccio compositivo maggiormente inclusivo e disteso (pur senza il minimo cedimento a qualsiasi faciloneria), caratterizzato da una straordinaria abilità di scrittura ricca di fantasia e sapienza artigianale.
Fedele è uno dei migliori orchestratori della sua generazione, sa far «parlare» l’orchestra come pochi altri evitando banalità retoriche ed effettismi pur ricercando in continuazione nuove combinazioni coloristiche ed armoniche. Non si tratta certamente di musica facilissima ad un primo ascolto ma neppure eccessivamente ardua, basta riservarle la stessa attenzione e rispetto che l’Autore a sua volta dedica a chi lo segue.
Questo disco riunisce tre grandi pagine orchestrali composte tra il 1996 e il 2002. "Scena" è il brano principe della raccolta, composto per la Filarmonica della Scala e tenuto a battesimo da Riccardo Muti, qui riproposto in un’ottima esecuzione dell’Orchestra Nazionale della Rai diretta da Pascal Rophè. "Scena" è un mobilissimo affresco di figure sempre cangianti eppure tenute ben strette in connessione dalla coerenza dei campi armonici in cui si muovono.
La capacità di Fedele di far brillare l’orchestra raggiunge in questa pagina forse il suo massimo splendore, sorprendendo continuamente l’ascoltatore con variegate invenzioni che formano un vero e proprio percorso narrativo (all’interno di un ambito astratto, mai descrittivo) in grado di incantarci attraverso continue variazioni, accensioni e distensioni del tessuto orchestrale.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
