La canzone degli AC/DC che mette in difficoltà Angus Young

Nulla regala maggiore soddisfazione agli amanti del rock dell'ascoltare un assolo di chitarra suonato dal proprio musicista preferito. E molti ragazzi si appassionano alla musica e vogliono imparare a suonare la chitarra proprio per imitare i loro eroi con la sei corde. Il più delle volte questi chitarristi in erba si scontrano con una dura realtà poiché scoprono quasi immediatamente che non è così semplice approcciare un assolo.
Non è semplice neppure per professionisti che suonano da decine di anni e che vengono venerati da folle adoranti proprio per il loro talento alla chitarra. Uno di questi è il chitarrista solista degli AC/DC Angus Young. Una inesauribile ed energica fonte di note che sgorgano con apparente facilità dalla sua chitarra. Per giungere al suo livello – posto che si riesca a raggiungerlo - oltre al talento ci vogliono massicce dosi di applicazione e un grande allenamento.
Molte sono le canzoni della band australiana non proprio semplici da suonare. Ma ce ne è una che lo stesso Angus Young trova particolarmente ostica e faticosa, tanto che in una intervista rilasciata alla rivista Vulture nel 2020 disse che per suonarla dal vivo ha bisogno di una preparazione di almeno un'ora per riscaldare le dita, altrimenti non riesce a sostenerla. Non tutti i brani hanno il medesimo grado di difficoltà, la canzone che, più di tutte, mette in difficoltà l'oggi 67enne Angus è il singolo dell'album "The Razors Edge" uscito nel 1990, "Thunderstruck".
Ai taccuini di Vulture, Young ha rivelato che l'assolo di “Thunderstruck” è stato senza alcun dubbio il suo più grande test di resistenza. Il chitarrista ha ricordato che fu suo fratello Malcolm , chitarra ritmica degli AC/DC , a incoraggiarlo a migliorare l'assolo. “Thunderstruck” , dice Angus, ha una spietata complessità. “Stavo suonando con una chitarra acustica, Malcolm sentì cosa stavo suonando e iniziò a tormentarmi. 'Dovresti continuare a lavorarci su!'. Quando la senti, tutto va al suo posto. Quando la eseguiamo dal vivo, devo sedermi per un'ora e assicurarmi di avere le dita riscaldate per affrontare quella canzone. Ha una complessità inesorabile. Devo essere covinto ogni volta che la suono.”