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Porfirio Rubirosa, "La confusione" omaggia Giorgio Gaber

Il cantautore fa propri gli insegnamenti dell’artista milanese e del suo coautore Sandro Luporini
Porfirio Rubirosa, "La confusione" omaggia Giorgio Gaber

E' su tutte le piattaforme digitali "La confusione", il nuovo singolo del cantautore veneziano – accompagnato anche da un videoclip da lui stesso realizzato – che racconta le contraddizioni della realtà attuale proprio sul modello dell’artista milanese e del suo coautore Sandro Luporini.
La traccia è l’ultima estratta dall’album "Breviario di teologia dadaista" (Esibirsi/Isola Tobia Label 2020) – interamente disponibile soltanto in copia fisica su www.isolatobialabel.com/chiosco – e chiude un ciclo, prima di dare l’avvio a un altro progetto di prossima uscita.

 
Riflette Porfirio Rubirosa:

“L’uomo contemporaneo ha perduto qualunque capacità di discernere ciò che è bene per sé stesso da ciò che è male. Distinguiamo le maglie dell’Inter da quelle dell’Atalanta, ma non distinguiamo più il vero dal falso. L’avevano preconizzato già decenni orsono Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Ed è a loro che ho voluto rendere omaggio, in questo brano che si rifà proprio al loro lascito culturale, musicale ed artistico.
Per quanto riguarda il videoclip invece, nella parte finale ho voluto ispirarmi al film Zorba il greco, poiché si fonda sulla confusione, sugli equivoci e sugli errori a proposito di cosa è importante e cosa no. L'unico momento di conciliazione si verifica solo al termine della pellicola, quando Zorba insegna a Basil il Sirtaki. Ed è a quel punto che la confusione diventa ordine, nel ballo conclusivo”.


Il videoclip del singolo è stato ideato, diretto e montato dallo stesso Porfirio Rubirosa con la collaborazione de Il Drugo Arcureo. Nel girato, fra l’altro, trovano spazio le foto di Roberto Menardo, fotografo lodigiano ideatore nel 2021 della mostra fotografica itinerante "La confusione", iniziata dal Centro Internazionale di Quartiere di Milano e dedicata proprio al brano del cantautore veneto. Il finale è invece ispirato al film "Zorba il greco", uscito nel 1964 per la regia di Michael Cacoyannis.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

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