Assalti Frontali: dalle barricate all’antagonismo di cura

“Courage” è il nuovo album di Assalti Frontali. Si tratta del decimo capitolo discografico che si aggiunge alla lunga storia del progetto rap che, dagli albori del gruppo Onda Rossa Posse e “Batti il tuo tempo”, un brano-manifesto, sino al doppio disco antologico 1990-2020, è costellata di rime che sono un simbolo del movimento hip hop italiano. In questi decenni, Militant A ha saputo descrivere le storie di lotta che la propria generazione, e quelle successive, hanno dovuto combattere per tentare di ottenere rispetto, dignità, giustizia. E ancora oggi fa musica per curare se stesso e lasciare dei semi in chi ascolta.
“Le canzoni nascono in questi ultimi sei mesi – racconta il rapper – dopo l’uscita di alcuni singoli avevo bisogno di raccontare temi più ampi in un concept album. La scintilla che mi ha spinto a realizzarlo è soprattutto un ragionamento sul come è stata gestita la pandemia e sul come ne siamo usciti. Parlando nello specifico di me, mi sono accorto, dialogando con i ragazzi dei miei laboratori musicali, di come in realtà stessi anche affrontando temi collettivi su cui riflettere. Dentro il disco ci sono altri argomenti come la guerra, le paure, i problemi ambientali, l’impegno, l’educazione oltre a frammenti di vita personale: ‘Courage’ mette al centro il coraggio di sognare, di avere spirito critico e di cavalcare l’arte come forma di liberazione”. Per il nuovo album, Militant A ha affidato la produzione musicale quasi interamente a Luca D’Aversa. Il disco vede anche la collaborazione di Daniele Tittarelli al sax e Pietro Lussu al pianoforte, due jazzisti che fanno concerti in tutto il mondo, oltre alla presenza di Er Tempesta, feat su “Sogno ancora” e due giovani cori d’eccezione: il “Coro se… sta voce” presente nel brano “Difendi l’albero” e del Piccolo Coro dell’Antoniano nella canzone “Gol Gol Rap” che ha anticipato l’album nei mesi scorsi.
“Mi piaceva l’idea che il progetto fosse davvero una fotografia di questo periodo, un po’ come fece Boccaccio con il ‘Decameron’ in cui raccontò la peste, ma criticando anche la società arida del tempo e le persone che si facevano guerra fra loro – continua – Assalti frontali è sempre stato definito un ‘Ufo nella scena’ per tanti motivi: sono nuovi brani come sempre ribelli, ma in cui ci sono anche tanti lati personali. Mi sono interrogato sulla perdita di mia madre, ricordandomi quando mi portava a scuola, lei era un’insegnante del liceo, e iniziavo a respirare l’atmosfera delle assemblee e del confronto. Un qualche cosa che nel tempo, anche con la mia musica, non ho mai smesso di cercare”.
Educazione e impegno per l’ambiente sono solo alcuni dei temi centrali del disco, che, attraversando tematiche come la gestione della pandemia, le comunità frantumate, la guerra, l’emergenza climatica, ci parla del mondo che stiamo vivendo e ci dà una risposta che è nel titolo, che ci dice di vincere la paura, di trovare il courage che sta nella comunità e dentro di noi.
“Quello che propone Assalti Frontali è un antagonismo di cura – sottolinea Militant A – un tempo le canzoni erano forse più distruttive e da barricata, oggi c’è anche il cortocircuito con la società, ma è propositivo. La mia attività da educatore e l’avere dei figli hanno cambiato, inevitabilmente, anche il mio approccio alla musica. Ora, con i brani, cerco di tirare fuori un’energia dall’ascoltatore. Non dico come comportarsi, offro degli strumenti per riflettere. Cerco di allargare gli orizzonti di chi ascolta e di trasmettere il potere dell’arte come forma di emancipazione e di cura. Lo è per me e lo può essere per gli altri: appassionarsi a qualche cosa, avere una grande passione, impegnarsi in ciò che si ama, in un’epoca di forte isolamento sociale, è un'ancora di salvezza”.
Il ruolo di educatore si lega a diverse canzoni. “‘Strade perse’ nasce da un laboratorio rap nelle terze medie dell’estrema periferia romana, è un quadro sociale dei ragazzi di oggi, senza giudizi e senza filtri, con il grande amore che si deve a queste nuove generazioni a cui lasciamo un mondo devastato – conclude – ‘Difendi l’albero’ affronta il cambiamento climatico, tema al centro di un laboratorio rap nella scuola elementare Simonetta Salacone al Casilino di Roma. Il testo è stato scritto per il festival di poesia ambientale e presentato all’ultimo Climate Speak mondiale che si è tenuto lo scorso dicembre”.