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Quando Eric Clapton si rese conto di non essere un frontman

Dopo le prime esperienze, nel 1966 il musicista inglese mise insieme i Cream, solo che...
Quando Eric Clapton si rese conto di non essere un frontman

Nel rock il ruolo del frontman è fondamentale, inutile sottolinearlo. Avere un fuoriclasse dietro il microfono permette a una band di distinguersi e di elevarsi al di sopra della media. Ma non è da tutti prendere il microfono in mano e mettersi a cantare. Per un Freddie Mercury, un Mick Jagger, un David Bowie, ci sono musicisti come Eric Clapton che interpretano il ruolo di leader di una band senza essere forzatamente in primo piano.

Era poco più che un diciottenne di belle speranze innamorato del blues che suonavano gli afroamericani di oltre Atlantico l'Eric Clapton che entrò a far parte degli Yardbirds. Non durò molto in quella band, solo un paio di anni, se ne andò infatti dal gruppo disapprovando il cambiamento di direzione musicale che lasciò l'ispirazione blues che tanto appassionava Eric per inseguire un pop-rock più radiofonico e popolare. Entrò allora nel gruppo di John Mayall, i Bluesbreakers, band dedita al blues rock che andava per la maggiore nella Londra della metà degli anni Sessanta. Era impossibile non accorgersi del talento alla sei corde di Eric Clapton, il pubblico lo riteneva alla stregua di una divinità tanto che sui muri della capitale britannica comparvero delle scrite che a lui inneggiavano, 'Clapton is God'.



Il suo passaggio nei Bluesbreakers fu di breve durata. Chiusa anche quella esperienza era tempo per il 22enne chitarrista di viaggiare sulle proprie gambe, nacquero così i Cream con Jack Bruce a basso e voce e Ginger Baker alla batteria. La band, che combinava il rock declinato in varie forme con il blues, venne baciata immediatamente dal successo. Il loro terzo album in studio, "Wheels of Fire", fu il primo doppio disco di platino al mondo.


Nel corso di una intervista Eric Clapton disse che al tempo dei Cream era notevolmente influenzato dal chitarrista e cantante blues americano Buddy Guy. Un maestro del genere che ispirò anche altri illustri chitarristi, giusto per fare qualche nome, Jimi Hendrix, Jimmy Page, Keith Richards e Jeff Beck. Clapton non nasconde di avere desiderato di essere come Buddy Guy e, osservandolo dal vivo, di avere avuto l'idea di mettere in piedi un trio. “Avevo visto Buddy dal vivo, e fu incredibile. Aveva il totale controllo e pensai: 'Questo è tutto'. Quindi sì. Ecco da dove è nata l'idea. Mi sembrava che si poteva fare qualsiasi cosa con un trio, almeno se eri un genio e un maestro come Buddy Guy. Soffrivo di manie di grandezza in quella direzione”.


Clapton comprendeva però che non si sentiva abbastanza sicuro per essere il frontman anche se possedeva molto talento, perché non era abituato a cantare se non in alcune cose degli Yardbirds e di John Mayall, aveva qualche timore, forse anche dell'ansia. Accadde che mentre provava con i Cream, si accorse che Jack Bruce aveva le doti per stare avanti a tutti e divenne così il loro cantante.

Gli venne chiesto: "Dopo l'album dei Bluesbreakers, le scritte 'Clapton is God' stavano già iniziando a girare per Londra, è vero?". Lui rispose: “Sì, era in quel periodo. Tuttavia, non ritiro quello che ho detto sulle manie di grandezza perché una volta che entrato nella realtà del tentativo di realizzare la mia visione musicale con i Cream, questa cosa è semplicemente scomparsa. Il primo giorno di prove con Jack e Ginger, mi parve ovvio che non avevo ciò che serviva. Forse avevo delle capacità tecniche o almeno stavo andando nella giusta direzione. Però, non avevo la fiducia o qualcosa del genere. Vedevo Buddy Guy e pensavo: 'Posso farlo', ma non avevo mai cantato davvero in vita mia. Solo qualche passaggio con gli Yardbirds e un paio di volte con John Mayall. Mi ero visto come il front guy dei Cream, ma quando siamo arrivati lì, la realtà era che Jack era di gran lunga il più attrezzato per quel ruolo.”

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