Jimmy Cliff: guida all'ascolto di "The harder they come"

Jimmy Cliff, "The Harder They Come"
Island, luglio 1972
Tracklist:
Jimmy Cliff – You Can Get It If You Really
Want (1972)
Scotty – Draw Your Brakes (1971)
The Melodians – Rivers Of Babylon (1967)
Jimmy Cliff – Many Rivers To Cross (1972)
The Maytals – Sweet And Dandy (1968)
Jimmy Cliff – The Harder They Come (1972)
The Slickers – Johnny Too Bad (1971)
Desmond Dekker – 007 (Shanty Town) (1967)
The Maytals – Pressure Drop (1969)
Jimmy Cliff – Sitting In Limbo (1972)
Jimmy Cliff – You Can Get It If You Really Want (1972)
Jimmy Cliff – The Harder They Come (1972)
"The Harder They Come" è un film poliziesco d’ambientazione giamaicana del 1972 diretto da Perry Henzell, con Jimmy Cliff in qualità di interprete principale. La title track della colonna sonora è l’unico brano scritto e composto dallo stesso Cliff espressamente per il film, il resto è costituito da brani
originali reggae registrati tra il 1967 e il 1972, da lui e da Desmond Dekker, The Maytals, The Melodians, Scotty e The Slickers.
L’importanza di questo disco risiede principalmente nel fatto di essere stato il primo importante veicolo di diffusione del reggae fuori dai confini nazionali, grazie alla distribuzione del film nel circuito americano. Il concetto di album è quindi da considerarsi del 1972, di fatto un piccolo spaccato sulla scena musicale giamaicana. Curiosamente uno dei brani più interessanti è «Many Rivers To Cross», una ballad in cui la voce di Jimmy Cliff è accompagnata da un coro di derivazione Gospel.
La sonorità è quella tipica di molte produzioni giamaicane, risalente ai primi anni ’60, con un organo che, a discrezione dell’esecutore, suona linee di supporto al canto o triadi in background, una chitarra che marca i due sedicesimi in levare (o gli ottavi dei tempi deboli a seconda della velocità) sostenuta
dalle caratteristiche linee di basso. Le voci, dal marcato accento giamaicano quando cantano in inglese, si muovono con la consueta dinoccolata sinuosità, con improvvise accentuazioni ritmiche, mentre le parti corali, come in «Many Rivers To Cross», sono discendenti dirette della linea Gospel-Doo Wop.
Bob Marley e la rivoluzione di "Catch A Fire" sarebbero giunti l’anno dopo, e a quel punto il reggae avrebbe davvero invaso il mondo.
Questa scheda è tratta da "1000 dischi per un secolo. 1900-2000", di Enrico Merlin (Il Saggiatore), per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
Enrico Merlin, musicista e musicologo, nella composizione e scrittura del volume ha cercato di tracciare la storia della musica occidentale registrata, attraverso la selezione di 1000 opere sonore che fossero innovative in almeno uno dei sei parametri di cui la musica è composta: melodia-armonia-ritmo-timbro-dinamica-espressività. Per ognuna di esse ha realizzato una sorta di guida all'ascolto in cui vengono raccontate le motivazioni per cui quel disco è di fatto una pietra miliare. Mancano diversi dischi famosi, mentre vi sono opere seminali, ma di nicchia, che malgrado uno scarso successo di pubblico hanno lasciato un segno profondo in altri artisti contemporanei o successivi. Le schede non sono quindi delle recensioni, quanto piuttosto dei suggerimenti d'ascolto, dei trampolini di lancio per andare alla scoperta di nuovi mondi sonori e, perché no, trovare qualche conferma.
