Per ordine dei Peaky Blinders, dovete ascoltare queste canzoni

La miglior serie di sempre per la musica? Da Nick Cave a Thom Yorke, ad Anna Calvi

Cosa c’entra la musica di Nick Cave, dei Radiohead, di Jack White con la Birmingham dei primi decenni del ‘900 e con una famiglia malavitosa? Niente, apparentemente: eppure da questa unione improbabile è nata una delle più belle serie tv degli ultimi anni, “Peaky blinders”. Una delle migliori, se non La migliore, nello scegliere le canzoni e unirle con il racconto e con le immagini.
La sesta e conclusiva stagione di Peaky Blinders è arrivata anche in Italia, su Netflix, dopo essere andata in onda sulla BBC: è  la fine della saga della famiglia Shelby - teoricamente, perché già si parla di un film successivo. La musica è talmente importante che l'arrivo è stato precededuto dall'annuncio di una colonna sonora n vinilecanzone inedite di Thom Yorke, e un EP di Anna Calvi.
È cominciato tutto con la mano rossa di Nick Cave.

La prima sequenza (no spoiler...)

Vastano i primi 5 minuti della prima puntata della prima stagione di Peaky Blinders: già un capolavoro. Conosciamo Tommy Shelby il capo della famiglia e della gang, lo vediamo aggirarsi per la Birmingham del 1919, dove controlla il traffico delle scommesse sulle corse dei cavalli. 
Nick Cave canta “A tall handsome man In a dusty black coat with A red right hand (…) He's a god, he's a man He's a ghost, he's a guru/They're whispering his name Through this disappearing land/ But hidden in his coat Is a red right hand”. 
La sequenza è stata scritta con in mente la canzone: il personaggio sembra uscire dalla penna di Nick Cave, non solo da quella degli sceneggiatori.
Benvenuti nel mondo dei Peaky Blinders: un mondo cupo e violento e affascinante come la musica di Nick Cave. Anzi, un mondo così affascinante proprio grazie alla musica di Nick Cave, dei Radiohead, di Pj Harvey, di Anna Calvi, di Jack White, dei White Stripes, di David Bowie.  La music supervisor Anna Hartley, responsabile della scelta delle canzoni, ha fatto un lavoro enorme.


Red Right Hand, da Nick Cave a PJ Harvey

“La canzone di Nick Cave... quella è diventata LA canzone. È stata la musica di Nick Cave a sbloccare tutto per noi., ha raccontato Cillian Murphy, l’attore che interpreta Tommy Shelby.
La prima sequenza di Peaky Blinders non è una vera e propria sigla: la canzone torna molte volte nella serie, spesso su altre sequenze di apertura, altre volte sui titoli di coda, altre volte in sequenze. È un classico del repertorio di Cave (da “Let love in”, del 1995) ed è stata usata in passato al cinema (compare nella serie horror “Scream”) e in TV (Cave l’ha pure reincisa per "X Files"). Ma è stata scoperta da molti spettatori solo recentemente nella serie, tanto da sembrare scritta appositamente per "Peaky blinders!. Secondo una stima del Telegraph di 3 anni fa, Cave ha guadagnato circa 250.000 dollari complessivamente dal brano, ma il valore che ha generato portando nuovi fan alla sua musica è molto maggiore.
“Cazzo Birmingham. È una grande serie”, ha risposto una volta Cave ad un fan durante un suo concerto. “Molte persone vengono da me e dicono ‘Sono un grande fan’ e mi dicono di aver scoperto la mia musica attraverso ‘Peaky Blinders’. Ma Birmingham era davvero così?”. 

“È il suono dello show” ha spiegato sempre Murphy: se Cave deve molto alla serie, vale anche il contrario:  Peaky Blinders deve moltissimo alla canzone. E infatti la produzione ha commissionato una serie di cover originali del brano, ad artisti come PJ Harvey (la cui versione apre la terza stagione), Iggy Pop, Arctic Monkeys, Laura Marling (oltre a recuperarne una versione quasi sconosciuta, quella dei Fidlar). Insomma, è un leit motiv, un marchio di fabbrica.

Tra repertorio e versioni originali

La particolarità della presenza delle canzoni in Peaky Blinders sta nell’alternare la riscoperta di brani di repertorio, come fanno ormai molte serie da parecchi anni, con canzoni scritte o incise appositamente per la serie. E tutte con una coerenza sonora di fondo: dai Radiohead a Jack White, allo stesso Cave, di cui compaiono diverse altre canzoni nel corso dello show, ai Royal Blood a nomi storici come Black Sabbath e Joy Division è un dark rock, che spazia dal blues alla new wave all'hard.

 La popolarità di Peaky Blinders - diventata mondiale grazie alla distribuzione di Netflix fuori dall’inghilterra - ha spinto poi diversi artisti a comporre brani originali, usati tanto nelle sequenze come nei trailer:  è il caso di Anna Calvi, i cui brani sono stati scelti per il lancio sia della quinta che della sesta stagione, o di Thom Yorke, appunto. Il tutto integrato non solo da distribuzione immediata sulle piattaforme e playlist, ma persino da un festival musicale a Birmingham (headliner Anna Calvi) e adesso dalla raccolta in vinile. Rosso sangue, ovviamente.

 

Love is blindness

Il successo ha però colto di sorpresa, almeno inizialmente, la produzione: le prime stagioni su Netflix sono leggermente diversa da quella andata in onda sulla BBC, con alcuni brani assenti - evidentemente per una questione di licenze e diritti, acquisiti solo per la tv e non per le piattaforme. Il finale della prima stagione, per esempio, prevede la cover di “Love is blindness” degli U2 nella versione di Jack White: un brano fondamentale per comprendere appieno il dramma dei personaggi che chiude la prima parte della storia. Solo che nella versione su Netflix la canzone non c’è, sostituta da un sconosciuta “Tell Me a Thing About Love” di una band altrettanto sconosciuta, i Feverist. Hanno poi pubblicato diversi EP con musica tratta ed ispirata dalla serie. 

Un piccolo spoiler: nella prima puntata della nuova stagione, oltre ad Anna Calvi, tornano i Joy Division… 

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