Rockol30

Canzoni italiane: “Guerra e pace” di Fabri Fibra

Ventuno canzoni italiane pubblicate nell’ultimo ventennio, raccontate da Vincenzo Rossini.
Canzoni italiane: “Guerra e pace” di Fabri Fibra

“Guerra e pace” di Fabri Fibra

da GUERRA E PACE, Universal, 2013

 

Il successo dei singoli di CONTROCULTURA (2010) co-prodotti da Michele Canova Iorfida apre la strada all’ipotesi di un intero album prodotto dal Re Mida del pop italiano. A dispetto di chi intona sempre il solito refrain sul rapper “venduto”, ne viene fuori l’album più ambizioso, ricco ed eterogeneo mai realizzato da Fabri Fibra. GUERRA E PACE ha il fascino delle alchimie che non funzionano e i segni del “capolavoro mancato”, che spesso può essere un album ben più interessante del capolavoro conclamato.

 

Il producer crea attorno a ogni brano un’identità musicale ‘parlante’. Intanto la scrittura di Fibra si evolve: nei versi c’è aria, pause, spazio, momenti di riflessione; la rima canonica è superata, a favore di un flusso pensoso, dove il plus non è la velocità ma l’incastro, la geometria interna dei versi, lo spiazzamento, il senso del vuoto. Tutto per restituire una visione dell’esistenza in cui agire con lucidità e attenzione, imparando a fare tesoro degli errori e utilizzando l’atto creativo – la scrittura, ma non solo – come panopticon, visuale onnicomprensiva del mondo, dichiarazione di esistenza. In un Paese meno provinciale dell’Italia, GUERRA E PACE sarebbe annoverato tra i migliori esempi di canzone d’autore.

 

Basterebbe la title-track a dimostrarlo, un vertice della carriera di Fibra, che combina stanchezza di vivere, delusione, lotta, sguardo analitico sul passato e sfiducia verso il futuro, racconto da rapper maturo e memoria del rapper da ragazzo, finzione, autobiografia e pensiero astratto. Fibra traccia il filo della frustrazione del vivere in un Paese che, dal punto di vista chi ha energia e vitalità da spendere, è incagliato in una burocrazia emblema dell’impossibilità delle soluzioni, frenato dal passato. Uno spunto prosaico su se stesso – la fila all’ufficio comunale per ottenere dei permessi edilizi – si allarga al Paese del clientelismo e dell’immobilità, e poi ai ragazzi, annichiliti nel desiderio di ribellarsi, disillusi: “In coda non si respira / Se non conosci nessuno resti in fila / una fila che non sai dove comincia e finisce / tu resti in casa con tua madre che ti pulisce il culo, insicuro / porte chiuse come all’inferno, sono giovane / ho le idee, c’ho i soldi e questi mi tengono fermo / il Paese è lento, incastrato nel passato / i ragazzi non dicono, non fanno, non si lamentano / lo accettano così com’è”. È una barra straordinaria, in cui ogni verso trascina un pezzo nel verso successivo, come una zavorra, in una concatenazione che serve a ingigantire sempre più la visuale: il piccolo problema diventa medio, poi grande, gigante, insormontabile. Intanto la fame – di giustizia, di creatività – non si placa: “Non sono sazio, ho fame”, è la chiusura dell’ultima barra, con le sillabe staccate e ribattute, in un rafforzamento doloroso e netto.

 

Se però lo sguardo è avvilito, la risoluzione, suggerisce il brano, è nel riconoscimento nitido di una compresenza degli opposti, nella nostra abilità di delineare i contorni dell’oscurità, per vivere davvero coscienti: “Guerra e pace dentro noi / non c’è buio senza luce”. Mentre una voce di uomo e donna insieme ripete questo mantra, la musica sale, cresce imponente. Tutto il rap di Fabri Fibra è qui, lo strazio familiare, la violenza, lo sberleffo, la solitudine: una verità inesorabile, che si può contemplare, non scalfire, ma saperla guardare è una lenta e importante conquista.

 

(testo: Fabrizio Tarducci, musica: Michele Iorfida, Antwan J. Thompson / © 1996 Music Lane/Platinum Boy/SM Publ./Solorap/Universal)

 

 

La scheda è tratta, per gentile concessione dell’autore e dell’editore, da “Unadimille – 1000 canzoni italiane dal 2000, raccontate”, edito da Arcana, al quale rimandiamo per le altre 980 schede.

(C) Lit edizioni di Pietro D'Amore s.a.s.

 

https://images.rockol.it/7R1chfZz0xf_2xaU6hn6J3nzbj8=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/unadimille.jpg
La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.