Axl Rose e quella vecchia 'questione' con il grunge

Festa grande in casa Guns N'Roses: ieri si festeggiavano i 58 anni di Duff McKagan, neppure il tempo di pulire i pavimenti e riporre nei cassetti trombette e festoni che oggi Axl Rose fa cifra tonda e compie 60 anni. Da oltre trent'anni il cantante della band californiana è senza alcun dubbio una delle rockstar più celebrate del music business. Un musicista che ne ha viste e vissute di ogni colore; molti trionfi, ma anche qualche periodo segnato dalle difficoltà, del tutto inevitabile in una carriera lunga ormai oltre trent'anni. Come quello raccontato nelle righe a seguire, quando, seduto sul trono, sovrano dei rockers di mezzo mondo si trovò a dover fronteggiare l'assalto del nuovo che avanza, che agli inizi degli anni Novanta era rappresentato dal movimento grunge, Nirvana in testa.
La storia la raccontiamo partendo dal suo finale. Ovvero dal memorabile duetto sulle note di "It’s So Easy" che vide il frontman dei Guns N' Roses unirsi ai Foo Fighters di Dave Grohl (che dei Nirvana era il batterista) sul palco dell'edizione 2018 del Firenze Rocks!
Quella che, a tutti gli effetti, è stata, vista con gli occhi del giorno d'oggi, una normale cortesia tra colleghi, in realtà ha chiuso, per certi versi, un'epoca: nella prima metà degli anni Novanta il gruppo di "Paradise City" - così come molti altri artisti di primissimo piano sul panorama mainstream rock - fu più o meno travolto dal fenomeno grunge, che "dal basso", senza - almeno in prima battuta - il supporto dell'allora establishment discografico, riuscì a proporsi come alternativa credibile alla scena più istituzionale che rappresentava il sound chitarristico ai piani alti delle chart.
In una intervista di qualche anno fa rilasciata a Guns 'N Roses Central, l'ex manager della band californiana, tornata in azione negli scorsi anni con il tour "Not in This Lifetime", Doug Goldstein ha svelato un retroscena utile per capire quale aria stesse tirando, in quei giorni, nel gotha del rock a stelle e strisce. "Nessuno di noi aveva idea di cosa stesse arrivando", ha spiegato candidamente Goldstein: "Voglio spezzare una lancia in difesa di Axl, perché a suo tempo lui mi chiese: 'Quale pensi sia stato il più grande errore che abbia mai fatto?' Io gli risposi: 'Fare vedere ai tuoi fan la tua villa. Adesso ci sono i Nirvana e i Pearl Jam con le loro camicie da boscaioli e i loro jeans malconci: i tempi sono cambiati, no?".
"Lui mi richiamò", ricorda ancora Goldstein assumendosi la responsabilità di non avere compreso l'importanza di quanto stava accadendo: "'Sai una cosa, non posso accettare la critica', mi disse. 'E perché?', gli domandai. 'Perché nessuno mi ha avvertito di cosa stesse accadendo'. Aveva ragione: era una cosa che io avrei dovuto intercettare, ma che mi sfuggì".
Lo scontro tra la vecchia e la nuova guardia del rock USA anni Novanta viene fatto risalire, secondo la vulgata più accreditata, a due dichiarazioni rilasciate dal frontman dei Nirvana Kurt Cobain tra il 1991 e il 1992, secondo il quale "i Guns N' Roses sono il tipico gruppo che non ha più niente da dire" e "ribellarsi significa prendere posizione contro band come i Guns N' Roses".
L'anno successivo il cantante dei Nirvana rifiutò di coinvolgere il suo gruppo come sideshow act del tour congiunto negli stadi americani di Guns N' Roses e Metallica, prendendo definitivamente le distanze dall'universo mainstream rock dell'epoca e ufficializzando l'inizio delle (reciproche) ostilità, che raggiunsero il proprio apice nel backstage degli MTV Video Music Awards del '92, quando Cobain e sua moglie Courtney Love si scontrarono verbalmente con Rose, che invitò il leader dei Nirvana a "far star zitta la stronza, se non vuoi finire per terra" (minaccia alla quale Cobain reagì sarcasticamente dicendo "zitta, stronza" alla moglie, e ridendo in faccia al collega).