Sanremo 2022, Dargen D’Amico annuncia il nuovo disco “Nei sogni nessuno è monogamo”

Dal cilindro del Festival di Sanremo arriva un nuovo album, il decimo in carriera per Dargen D’Amico. Il titolo è già tutto un programma: “Nei sogni nessuno è monogamo”, uscirà il prossimo 4 marzo. Ovviamente il progetto include anche “Dove si balla”, in gara al Festival di Sanremo, un brano che unisce in un unico tormentone tutti i mondi che il rapper e cantautore ha esplorato nel corso della sua carriera: la cassa dritta dell'elettronica da ballare, il pop anni '90 che prende le mosse dall'eurodance, il rap d'autore. “Questo disco serve a chiudere un cerchio – racconta Dargen – avevo tante cose da dire e le ho trasformate tutte in musica. Le ho condensate in questi brani che per me significano tanto. Lo dico subito: non ci sono collaborazioni. Non ce n’è stata occasione e neppure la volontà. Mi prendo tutta la responsabilità di quello che dico, lo faccio io, senza mediazioni o ingressi di altri. Penso che sia importante farlo, che la musica a volte abbia anche questa responsabilità, quella di essere diretta, senza l’intervento di più voci”.
“Nei sogni nessuno è monogamo” rappresenta a 360° la musica di Dargen D'Amico, che negli anni ha dimostrato una spiccata e innata capacità di unire i sound e le influenze più eterogenee, da quelle derivanti dalla tradizione cantautorale italiana, a quelle provenienti dalla musica classica ed elettronica, fino a quelle di matrice più dichiaratamente pop. Una penna creativa, fuori dagli schemi, che si muove tra giochi di parole e figure retoriche, in grado di mettere a fuoco vere e proprie immagini che si imprimono nella mente dell'ascoltatore. Nei suoi testi l'artista affronta spesso l'attualità e i problemi quotidiani sdrammatizzandoli e dando loro una chiave più “leggera”.
“Dove si balla” viene da lui definita come una canzone che parla “della necessità di movimento dell'essere umano, in tutti i sensi”, e riesce con leggerezza e ironia a toccare diversi temi a lui cari, dalle migrazioni ai rapporti umani. Soprattutto, descrive un mondo post-pandemico che ci vede passare le nostre serate sul divano, e si pone dubbi esistenziali che hanno attraversato la mente di ciascuno di noi negli ultimi due anni: che senso ha la vita senza la gioia della musica e della danza? “È un brano liberatorio che trae ispirazione dagli eventi che ci riguardano da due anni – conclude - ho liberato alcuni pensieri che sentivo. Non pensavo quando l’ho scritto che lo avrei portato a Sanremo. Non sono decisioni, nel mio caso, che si possono pianificare. La scrittura per me è stata un’esplosione controllata”.