Il botta e risposta tra Fedez e Giuseppe Conte su comizi e concerti
Ci voleva l'intervento di Fedez per suscitare una risposta da parte delle istituzioni sul tema dei comizi che in questi ultimi giorni hanno visto alcuni esponenti della politica incontrare gli elettori con regole pre-pandemia, mentre il settore dei concerti è ancora condannato a norme considerate troppo restrittive da cantanti e promoter. Il rapper milanese, condividendo il malumore diffuso tra i colleghi, da Calcutta a Cosmo, è intervenuto sul tema andandoci giù pesantemente. Sulle sue storie Instagram ha detto (taggando l'account dell'ex premier Giuseppe Conte, il cui comizio a Cosenza, ieri, ha fatto insorgere il mondo della musica):
Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che oggi sono a disposizione e potrebbero garantire la sicurezza di tutti. E se da una parte il ministero dei beni culturali e il governo non fanno nulla, dall’altra veniamo deliziati da queste immagini festose che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi evidentemente sono inesistenti. C’è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti. Fate cagare.
La risposta dell'ex premier è stata pacata. In un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, l'attuale presidente del Movimento 5 Stelle ha replicato così a Fedez:
Mi rivolgo a te e agli artisti che come te stanno lamentando le attuali restrizioni per cultura e spettacolo, mentre gli incontri politici avvengono con piazze gremite di gente. Non va bene. Infatti sono 4-5 giorni che lo sto dicendo nei punti stampa. Dobbiamo ripartire tutti insieme, non con la capienza all’80% ma al 100%. Ripartire forte e tutti insieme.
Nessun intervento, per ora, da parte del Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini, mentre il sottosegretario alla Salute del governo Andrea Costa ha ribadito l’impegno dell’esecutivo nel dare una risposta al settore entro fine mese, precisando come le ipotesi di misure allo studio del governo prevederebbero un progressivo ampliamento delle capacità, che dal 75-80% potrebbe portare - nel giro di “settimane” - al ripristino della piena affluenza.