02/12/1999
Zucchero: «Non copio e non sono razzista»

Credits: Carlo Landucci
Sul "Corriere della Sera", pubblicata una "chat" tra Zucchero e i suoi fans. Ecco alcune domande - e risposte.
«Perché dici di ispirarti ai classici della musica nera e poi nella rivelatoria intervista a "Striscia la Notizia" hai usato un'espressione volgare in cui compare la parola "negro" che, usata in quel contesto suona assolutamente dispregiativa? Se sei razzista, come fai a ispirarti al blues che è la musica dei neri?
"Quella non era un'intevista ma una trappola mentre tornavo in albergo dopo aver alzato il gomito. Nel linguaggio corrente la parola "negro" dà forza al discorso. E' razzista chi ci vede malizia. Da sempre ho avuto coriste di colore, anzi negre, musicisti neri, anzi negri. D'altronde non credo che mandare a quel paese un intervistatore scortese abbia potuto nuocere alla mia immagine. Lo dimostrano le 900 mila copie vendute del mio album e la corsa ai biglietti: abbiamo dovuto aggiungere concerti in molte località. Ho sempre cercato di manifestarmi come sono. Con la gente ho un rapporto sincero, verace. Non c'è finzione, non ci sono surrogati".
Come spiega un riferimento alla canzone "Era lei" di Michele Pecora nel suo "Blu", oppure quello a Tom Waits in "Salvia e Rosmarino". Ha copiato?
"Mi creda, le canzoni molto orecchiabili sembrano sempre copiate. Se fosse vero e non si trattasse di leggende metropolitane mi avrebbero già fatto causa".
Lei ha sistematicamente copiato tutta la discografia di Joe Cocker, ha preso un pezzo da Santana e anche l'ultimo singolo non è un inedito. Ma nessuno dice niente?
"Domande monotone. Ho già risposto"».
«Perché dici di ispirarti ai classici della musica nera e poi nella rivelatoria intervista a "Striscia la Notizia" hai usato un'espressione volgare in cui compare la parola "negro" che, usata in quel contesto suona assolutamente dispregiativa? Se sei razzista, come fai a ispirarti al blues che è la musica dei neri?
"Quella non era un'intevista ma una trappola mentre tornavo in albergo dopo aver alzato il gomito. Nel linguaggio corrente la parola "negro" dà forza al discorso. E' razzista chi ci vede malizia. Da sempre ho avuto coriste di colore, anzi negre, musicisti neri, anzi negri. D'altronde non credo che mandare a quel paese un intervistatore scortese abbia potuto nuocere alla mia immagine. Lo dimostrano le 900 mila copie vendute del mio album e la corsa ai biglietti: abbiamo dovuto aggiungere concerti in molte località. Ho sempre cercato di manifestarmi come sono. Con la gente ho un rapporto sincero, verace. Non c'è finzione, non ci sono surrogati".
Come spiega un riferimento alla canzone "Era lei" di Michele Pecora nel suo "Blu", oppure quello a Tom Waits in "Salvia e Rosmarino". Ha copiato?
"Mi creda, le canzoni molto orecchiabili sembrano sempre copiate. Se fosse vero e non si trattasse di leggende metropolitane mi avrebbero già fatto causa".
Lei ha sistematicamente copiato tutta la discografia di Joe Cocker, ha preso un pezzo da Santana e anche l'ultimo singolo non è un inedito. Ma nessuno dice niente?
"Domande monotone. Ho già risposto"».
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