The Andre, il ritorno: nuovo EP a maggio. Tracklist

La notizia è stata anticipata, o meglio spoilerata, dal format web Young Montemagno (pagina social parodia della web celebrity Marco Montemagno), nel primo episodio trasmesso lo scorso venerdì 9 aprile, che potete guardare qui - lo spoiler è alla fine.
Nel prossimo episodio, previsto per il 16 aprile, il giovane Montemagno e The Andre si ritroveranno in una intervista a distanza, fisica e temporale, in un trionfo di incomprensioni dovute anche alla diversa modalità di fruizione della musica 20-30 anni fa e oggi.
Piccolo fenomeno degli ultimi anni, il musicista bergamasco si è fatto notare con un progetto nato quasi per gioco ed esploso su YouTube: le "versioni d'autore" in cui The André - allora con l'accento - reinterpretava con la sua voce così simile a quella di Fabrizio De André i testi delle canzoni trap e indie, da Ghali, Sfera Ebbasta, Gue Pequeno e Salmo a Lo Stato Sociale, Coez, Calcutta e Coma Cose.
Ospite ai Rockol Awards del 2018 (guarda qui la sua esibizione), The André ha poi pubblicato il suo primo album, “THEMAGOGIA – Tradurre, tradire, trappare” (Freak&Chic/ArtistFirst), nel quale si allontana quasi del tutto dalle cover e introduce il nuovo concept compositivo della ‘traduzione’ ossia la rielaborazione da zero di brani celebri, oltre che sull’arrangiamento anche nella parte testuale.
Dopo aver dato alle stampe l'autobiografia "Io è un altro", The Andre ha inziato una nuova fase della sua attività, rimunciando all'accento sulla "e" finale e cominciando a lavorare su brani inediti.
I primi frutti di questo lavoro, anticipati lo scorso anno dal singolo "Captatio benevolentiae",
stanno per essere pubblicati nel primo EP di inediti, "Evoluzione", che uscirà venerdì 7 maggio con questa tracklist:
TRACKLIST
1_ Captatio Benevolentie
2_ Scimmie
3_ Boccaccio
4_ Dostoevskij
e sarà anticipato dall'uscita di "Scimmie" il 23 aprile
The Andre:
“L’EP è il primo volume di una serie di canzoni che meditano sul tema dell’evoluzione.
Da un lato, l’evoluzione artistica dello scrivente, che da imitatore si fa cantante e poi cantautore.
Dall’altro, l’evoluzione in senso biologico: perché ogni canzone porta il nome di un animale o di un uomo illustre (che poi alla fine è solo una scimmia un po’ più furba delle altre).
Infine, l’evoluzione musicale delle canzoni, che da arrangiamenti minimali chitarra e voce si fanno pezzi più costruiti ed elaborati, che spaziano fra generi diversi.
La nostra è la generazione fallita di una specie altrettanto fallita: non guiderà grandi proteste, non rivoluzionerà il mondo, al massimo si farà beffe del potere, ma senza cercare di cambiarlo, perché costa troppa fatica. Tanto vale allora, prendersela comoda e stare sul divano. O addirittura porre fine alla nostra esistenza e a quella della nostra specie. Dopotutto, nonostante tutto il nostro progresso e la nostra tecnologia, non siamo tanto diversi dalle scimmie dalle quali proveniamo.”