Robert Smith, questi sono i suoi libri preferiti

Era difficile avere dubbi sul fatto che il frontman dei Cure Robert Smith fosse un appassionato lettore. Molti brani della sua band, a partire dal primo singolo pubblicato nel 1978, "Killing an Arab", sono stati ispirati dalla lettura di un romanzo, in quel caso da 'Lo straniero', opera dello scrittore francese Albert Camus.
Delle sue influenze letterarie Robert Smith ebbe modo di parlare in un'intervista rilasciata nel 2003 alla rivista francese Rock & Folk e disse: “A volte, quando ripenso a me stesso da adolescente, leggendo Salinger, Rimbaud o Edgar Allen Poe... mi viene voglia di ridere. Ma sarebbe una reazione patetica, tipica di un padre beffardo che affronta le prime emozioni di suo figlio. Lo stupore è troppo puro per essere deriso. Gli autori per adolescenti sono considerati caricature. Ma prendiamo Jean-Paul Sartre: la sua descrizione della condizione umana rimane impareggiabile e sfido chiunque a fare meglio di 'La Nausea'".
Tra i suggerimenti letterari avanzati da Smith, di Le cronache di Narnia ricorda: "Mio padre me le leggeva per mandarmi a letto quando avevo quattro anni. C.S. Lewis è un autore di fantasy, anche se è molto cattolico. A quel tempo, le tensioni erano alte tra mio padre e mio fratello, nel pieno della sua crisi adolescenziale. Io adoravo scappare via con quei racconti, erano il mio unico conforto: iniziavo a scoprire l'incredibile potere della letteratura, quello della consolazione e dell'evasione".
Mentre parlando di Franz Kafka, Smith ha commentato: "Per la prima volta, la voce del narratore era la mia.
Ero io il narratore. Mi fondevo con le sue parole. Ho letto e riletto tutti i suoi libri: 'Il processo', 'La metamorfosi', 'Il castello'. La sua influenza sulla mia scrittura è enorme, come in "A letter to Elise" (brano dei Cure del 1992 incluso nell'album "Wish", ndr), direttamente ispirato dalle sue 'Lettere a Felice'".
Spiegando la decisione di includere nelle sue preferenze Charlotte Sometimes & Two della scrittrice per ragazzi britannica Penelope Farmer, il frontman dei Cure ha rivelato: “Ero ossessionato da 'Charlotte Sometimes', questa idea di caduta temporale, di dualità, dei problemi della personalità e della tortura che ne segue. Charlotte, dopo la sua prima notte in collegio, si sveglia 40 anni prima in un altro corpo. Questo si collega al tema dei gemelli, su cui Penelope Farmer ha scritto un libro affascinante ('Two, or: The Book of Twins and Doubles' del 1996). Ho sempre sognato di avere un gemello, qualcuno che non puoi ingannare, che ci sia sempre, come uno specchio."
Del romanzo di Nick Hornby del 1995 'Alta fedeltà' ha detto: “Un classico per i maniaci della musica. Fantastico, perfetto, ho tutti i dischi che vengono citati!". Più sotto l'elenco dei libri preferiti di Robert Smith.
Le cronache di Narnia – C.S. Lewis
Collected Stories – Franz Kafka
Lo straniero – Albert Camus
Charlotte Sometimes & Two – Penelope Farmer
Gormenghast – Mervyn Peake
Il Paradiso perduto – John Milton
Works – Charles Baudelaire
A Perfect Day for Bananafish – J.D. Salinger
Opere complete – Arthur Rimbaud
Il corvo – Edgar Allan Poe
La nausea – Jean-Paul Sartre
Alta fedeltà – Nick Hornby