Il controverso primo singolo dei Cure

Il 21 dicembre 1979 i Cure – allora formati dal ventenne Robert Smith (chitarra e voce), il coetaneo Lol Tolhurst (batteria) e dal ventunenne Michael Dempsey (basso) – pubblicano il loro primo singolo. Il titolo della canzone, "Killing an Arab", solleverà più di una polemica perché, seppur il 'politically correct' allora non fosse imperante come ai nostri tempi, venne equivocata e recepita come razzista.
"Killing an Arab" venne incisa durante le sessioni di registrazione del loro primo album "Three Imaginary Boys" che venne pubblicato nel maggio 1979, ma non fu inclusa nel disco.
Il brano, tra l'altro, venne pubblicato in un momento in cui in Gran Bretagna il National Front, un partito di estrema destra che aveva come parola d'ordine "Keep England White", era in forte crescita. Accadde che in alcuni concerti dei ragazzi associati a quel gruppo, spesso skinheads, si presentarono solo per cantare a squarciagola "Killing An Arab". Per fortuna non ci furono mai incidenti a causa della canzone, come ha scritto Lol Tolhurst nel suo libro di memorie 'Cured', durante un concerto a Londra, "Presto tutti gli skinhead ballavano al ritmo di "Boys Don't Cry". Robert si guardò intorno e fece un gran sorriso."
Si verificarono comunque situazioni come quella che si venne a creare per un concerto che la band doveva tenere al Kingston Polytechnic nel 1979. Il sindacato studentesco proibì loro di suonare la canzone. Robert Smith allora spiegò con dovizia di particolari le origini letterarie che stavano dietro la scrittura della canzone a un gruppo di studenti e la canzone, infine, venne inclusa in scaletta. In un'intervista realizzata da Songfacts, sempre il co-fondatore dei Cure, Lol Tolhurst, a proposito di questa canzone disse: "Parlava di alienazione ed esistenzialismo, allora le cose più rilevanti per noi. Ovviamente gli eventi degli ultimi due decenni hanno cambiato la percezione del significato della canzone. In modo totalmente erroneo vorrei aggiungere, poiché non ha nulla a che fare con il razzismo o l'omicidio".
La realtà racconta che questo brano parla di un qualcuno che ha ucciso un arabo su una spiaggia senza un motivo. La canzone venne ispirata a Robert Smith dalla lettura del romanzo dello scrittore esistenzialista francese, premio Nobel per la letteratura nel 1957, Albert Camus, 'Lo straniero' pubblicato nel 1942. In un passaggio del volume il protagonista, Mersault, pensa al vuoto del valore della vita dopo aver ucciso un uomo su una spiaggia per ragioni che non sa spiegare e spiegarsi. Il frontman dei Cure definì la canzone "un breve tentativo poetico di condensare la mia impressione sui momenti chiave di 'Lo straniero' di Albert Camus".