La musica di Joan Thiele è un film sospeso nel tempo

C’è qualche cosa di diverso nella musica e nella voce di Joan Thiele. Lo si è percepito nel brano “Senza fiato”, presente nell’album “OBE” di Mace, ed è arrivata la conferma con i due nuovi pezzi “Cinema", prodotto proprio da Mace e Venerus, e "Futuro wow" prodotto da Ceri.
Le due canzoni formano il primo atto di “Memoria del Futuro”, incentrato sul tema del tempo, a cui ne seguiranno altri. “Lo scorso ottobre ho vissuto un periodo difficile e impegnativo, sia a livello umano che di salute, superarlo mi ha aiutato a capire qualche cosa in più di me – racconta l’artista – proprio prima di quella fase ho iniziato anche io a percepire un cambiamento, come .il click di un interruttore. Era estate. Mi trovavo in studio con Mace a registrare il ritornello di ‘Cinema’. Ascoltandolo ho iniziato a piangere dall’emozione. Di solito tendo a tenere la voce più ‘timida’ mentre in questo pezzo mi sono lasciata andare. Anche Mace è rimasto colpito e mi fa ‘Wow’. Ho sentito una nuova energia, ma non è facile da spiegare che significhi”.
Questo nuovo capitolo del percorso di Joan Thiele, in epoca di cinema e teatri chiusi, è un viaggio con immagini evocative sospese nel tempo. Un sala sconfinata in cui perdersi e immergersi come se si volasse su quel mare di poltrone rosse . “Se penso al mio scorso ep, ‘Operazione Oro’ (il primo in italiano, ndr), a cominciare dal titolo, percepisco qualche cosa di più materico – continua Thiele – con questi due nuovi brani invece ho voluto affrontare qualche cosa di intangibile come il tempo. Ho cercato di ricordare i possibili futuri che ho progettato, questo per tentare di realizzare, nel presente, scenari migliori. Il tempo mi ha segnato, come graffi che mi porto dietro. Lo ha fatto con tutti, soprattutto in un periodo storico in cui la sua percezione è mutata. Dentro queste canzoni ci sono atmosfere nostalgiche che hanno sempre fatto parte del mio mondo musicale,

I suoni caldi, la voce ammaliante: il tictac dell’orologio sembra fermarsi. “Milano è una città che amo, ma che allo stesso tempo può opprimere. Tutti fanno qualche cosa e se tu non sei operativo quanto gli altri ti senti in colpa – continua Thiele – si rischia di entrare in un trip negativo. Ho cercato di metabolizzare e di raccontare quello che avevo dentro in modo più rilassato. In questo, lavorare con Mace aiuta molto. Quando vado da lui in studio ascoltiamo musica, facciamo delle jam
Il tempo e il cinema si incrociano spesso. “Hitchcock mi fa volare: film come ‘Vertigo’ e ‘La donna che visse due volte’ hanno un’eleganza magica. Poi amo Nolan, che è ossessionato dal tempo, e Fellini – confida la cantautrice – sul fronte delle colonne sonore ho punti di riferimento come Piero Umiliani e Piero Piccioni”. Pubblicato l’atto uno, quali saranno i prossimi? “Sono una sorpresa – conclude con il sorriso – posso dire che ognuno affronterà dei temi importanti, che avevo bisogno di mettere a fuoco. Sono tre tematiche che compongono una storia”.