Yoko Ono, il New York Post: 'Malata e costretta alla sedia a rotelle'

Debole, costretta alla sedia a rotelle e assistita ventiquattro ore su ventiquattro da badanti e da suo figlio Sean Lennon: lo scrive il New York Post parlando di Yoko Ono, la vedova di John Lennon, 87 anni compiuti lo scorso febbraio. Stando a quanto riferisce il giornale statunitense, negli ultimi tempi le condizioni di salute dell'artista e musicista giapponese si sarebbero aggravate e Yoko avrebbe bisogno di cure e assistenza continua.
Non è una novità che l'artista sia costretta alla carrozzina. Fu proprio sulla sedia a rotelle che tre anni fa fu portata da suo figlio Sean Lennon, nato nell'ottobre del 1975 dalla relazione con l'ex Beatle, sul palco in occasione di una premiazione della National Music Publishers' Association, che consegnò alla vedova di Lennon il Centennial Song Award. Apparve in carrozzina anche in altri eventi, come la commemorazione del marito a Liverpool nel maggio del 2018 e una manifestazione a Columbus Circle, a New York, l'anno scorso. Ora, però, si sarebbe parecchio indebolita e a renderlo noto al New York Post è l'amico di famiglia Elliot Mintz (nonché portavoce di fatto della John Lennon estate). Pare che Yoko esca solo raramente dal suo appartamento da nove stanze al settimo piano del Dakota, celebre edificio residenziale della Grande Mela, un tempo condiviso con Lennon. E negli ultimi tempi l'artista - un patrimonio da 700 milioni di dollari, circa 620 milioni di euro - avrebbe pure venduto diverse proprietà e immobili.
Mintz, che non è entrato nei dettagli dei problemi di salute di Yoko Ono ("È un essere speciale. Ha 87 anni ma è come se avesse vissuto 400 anni"), ha raccontato di averla vista l'ultima volta alla sua festa di compleanno, lo scorso febbraio. Tra gli invitati anche il fondatore di Rolling Stone Jann Wenner, Cyndi Lauper e la figlia di Ono, Kyoto, 56 anni, nata dall'unione con il produttore cinematografico Anthony Cox (prima che l'artista si legasse sentimentalmente a Lennon): "Era di buon umore. Ha spento le candeline con Sean ed è stata tra le ultime persone ad andarsene. L'ho aiutata a salire sulla sedia a rotelle e delicatamente l'ho aiutata a montare in macchina".
Durante la pandemia di coronavirus Yoko Ono ha donato 250mila dollari al Montefiore Medical center di New York, nel Bronx, per sostenere gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta al virus. E 50mila dollari alla West Side Campaign Against Hunger, che durante la pandemia ha fornito migliaia di pasti a poveri e disoccupati. Non solo. L'artista ha aiutato economicamente anche musicisti con cui ha lavorato in passato e che hanno vissuto momenti difficili, come Stanley Bronstein, ex membro della Plastic Ono Band.