Enzo Jannacci, l'album del 1966: "Sei minuti all'alba"

Qui il nostro speciale di oggi su Enzo Jannacci nel decennale della scomparsa.
Nel 1964 avevo undici anni. Non compravo ancora dischi. Quindi non so quando posso aver acquistato i tre LP che Enzo Jannacci pubblicò con la Joker nel 1964, 1965 e 1966. Probabilmente li avrò comprati alla Standa di Piazza Vittoria a Brescia, dove c’era un buon assortimento di dischi economici (i long playing della Joker costavano mille lire, in un’epoca in cui gli album andavano sulle tremilacinquecento lire). Del resto, Jannacci l’avevo incontrato, come molti, grazie a “El purtava i scarp del tenis”: una canzone dall’andamento vivace ma drammaticissima, una storia di emarginazione metropolitana dal finale tragico che mi raccontava di una Milano di periferia (l’Aeroporto Forlanini, l’Idroscalo...) che allora non pensavo certo avrei conosciuto molto bene negli anni a venire. Ma forse quei tre dischi li avrò comprati dopo che Jannacci, nel 1968, ottenne il primo grande successo popolare con “Vengo anch’io? No, tu no”, un 45 giri RCA che ancora conservo.
Comunque. Quei tre dischi, ascoltati e riascoltati e riascoltati su una fonovaligia di “Selezione del Reader’s Digest”, e che quindi ora sono tutto un graffio e una riga e un fruscìo (per le moltissime volte che sono girati sul piatto), furono una scoperta, una folgorazione: c’era una città vicina alla mia che non conoscevo, una città in cui si parlava un dialetto che assomigliava abbastanza al mio, una città in cui un signore che si era laureato in medicina scriveva e cantava canzoni struggenti e meravigliose, pezzi di vita di gente qualsiasi, con una voce che mi metteva i brividi, con parole che mi commuovevano e mi facevano ridere. Quei tre dischi, che ancora possiedo e che conservo gelosamente, sono stati sicuramente un passaggio fondamentale nella mia educazione alla canzone diciamo così d’autore, ma anche alla canzone popolare. “La Milano di Enzo Jannacci”, 1964; “Enzo Jannacci in teatro”, 1965; “Sei minuti all’alba”, 1966.
Oggi vi propongo di ascoltare le canzoni di quest'ultimo (Franco Zanetti)
Sei minuti all'alba
Soldato Nencini
E io ho visto un uomo
La Balilla
Faceva il palo
Dona che te durmivet
Cosa portavi bella ragazza
Chissà se è vero
L'appassionata
E savé
L'è tri dì
Ho soffrito