Giovanni Lindo Ferretti: ‘La musica fatta in streaming è una cosa orribile’

Lo scorso sabato Giovanni Lindo Ferretti ha scambiato qualche parola con Luca Valtorta per l’inserto culturale di Repubblica Robinson. L’occasione è la pubblicazione del quarto libro del cantautore e scrittore nato a Collagna, "Non invano", uscito martedì 30 maggio. L’ex CCCP ha finito però per parlare di molto altro, condividendo con il quotidiano del Gruppo GEDI riflessioni sull’attualità, sulla politica, sulla montagna, sull’islam e molto altro. Nei difficili giorni del lockdown legato alla pandemia da Covid-19 che ha travolto il mondo a differenza di molti colleghi l’artista non ha trasmesso concerti in diretta streaming, preferendo il silenzio alla musica a distanza. “La musica fatta in streaming è una cosa orribile, nessuno pagherebbe un biglietto per vedere una cosa del genere!”, ha commentato a tal proposito Ferretti, proseguendo: “Per non dire di questi che parlavano continuamente avendo sullo sfondo delle miserevoli librerie, dei quadrettini del c…: è come se l’intellighenzia avesse svelato il proprio privato. Sono piccole cose ma che in realtà sono molto grandi e ti portano a un’illuminazione. Improvvisamente capisci e ti dici: “Ecco perché non ci siamo!”. E anche dal punto di vista tecnico, dopo averci magnificato le meraviglie della rete ecco immagini che si fermavano, collegamenti che cadevano, si vedeva male, si sentiva male. Una vera caduta tecnica ed estetica ancora prima che politica o scientifica”.
Mettendo da parte la musica Ferretti è poi tornato, come già fatto in passato, a dire la sua sullo scenario politico attuale e non solo. Racconta l’artista: “A un certo punto la Lega è diventata lo spauracchio di tutto quello che io detesto. Mi sono detto: ‘Se tutti li odiano io devo stare con loro!’. Quello della politica però è un discorso davvero banale e dopo il Covid lo è ancora di più. Io sono sempre stato ‘estremista’ o ‘alternativo’ per usare delle parole degli anni Settanta e per due o tre anni è stato bello andare al bar e votare tutti per la Lega e farci un sacco di risate”. E su Giorgia Meloni:
Io ho una grandissima simpatia umana per la Meloni che mi ha già portato un sacco di disgrazie. La trovo una persona di grande intelligenza anche se è l’opposto di quello che sono io, per cui non mi stupisce la sua ascesa.
La voce di “Annarella” ha detto la sua, interrogato da Valtorta, anche sull’America di Trump, spiegando: “Quando Trump ha vinto mi sono fatto una grande risata perché io la spocchia dei democratici americani proprio non la sopporto”. Ferretti, insomma, non aveva e non ha nessuna simpatia per l’allora sfidante del tycoon, Hillary Clinton. Racconta infatti:
Mi sono svegliato felice scoprendo che il sogno di vittoria di Hillary Clinton era crollato. E quello che l’ha fatto crollare è…un essere inqualificabile! Io non so cosa pensare di Trump.